Editoriale
Inter dopo Newcastle? I soldi “sporchi” di PIF non disgustano il calcio
Dopo aver acquisito le quote di maggioranza del Newcastle, si riapre anche la pista Inter per il fondo saudita PIF
Di fondo in fondo, in casa Inter da mesi ci si guarda intorno per trovare soluzione al conclamato stato di crisi. Malgrado il prestito ponte che Suning ha ottenuto lo scorso maggio da Oaktree, il passaggio di proprietà continua ad apparire la conclusione più lineare.
Anche quella più bramata dai tifosi nerazzurri che ne hanno le tasche piene della famiglia Zhang e di una gestione certamente positiva sul piano sportivo, ma al contempo disastrosa su quello emozionale e affettivo. E così nelle ultime ore è tornato d’attualità per l’Inter l’altisonante nome di PIF, acronimo di Public Investment Fund.
L’obiettivo di diventare entro il 2030 il fondo sovrano (dunque di proprietà diretta del governo saudita) più potente del mondo passa anche dallo sport più popolare. Diversificazione dell’investimento alla base del progetto PIF che, dopo aver acquisito quote di minoranza qua e là in Boeing, Facebook, Disney o McLaren, si è fiondato nel calcio definendo pochi giorni fa l’affare Newcastle.
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