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Inter Lazio, le parole di Sarri in conferenza

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Il tecnico toscano ha analizzato la sconfitta contro i nerazzurri

Domenica amara per la Lazio di Maurizio Sarri, uscita sconfitta da San Siro per 3-1 contro l’Inter.

Il tecnico biancoceleste ha analizzato cosi la sconfitta in conferenza stampa.

PARTITA- «Recriminazioni da fare nei nostri confronti. La squadra ha fatto una partita dignitosa per 65’. Avevo paura dell’inizio del secondo tempo, abbiamo avuto un paio di occasioni che potevamo sfruttare meglio. Quando il vento della partita è cambiato abbiamo delle grandi responsabilità. Sembrava solo aspettassimo di prendere gol. Siamo stati blandi. Bisogna anche essere lucidi in alcuni momenti, abbiamo regalato anche il 3-1 che è dannoso per gli scontri diretti. Quel tratto di partita lì non mi è piaciuto minimamente»

LAZIO- «Qui non c’è più niente da gestire. Se ci avessero detto a inizio anno di avere questo tipo di classifica, ci avremmo messo la firma. Mentalmente mi sembra che l’approccio alla partita di oggi non sia stato negativo. Potevamo palleggiare di più, fare più movimento senza palla. Però non è stato un approccio disarmante. La partita è la dimostrazione che tra noi e loro c’è un gap da colmare»

CAMBI E CONDIZIONE FISICA- «Le partite si vincono in tanti modi. Con i cambi, con la cilindrata mentale, con quella fisica. Ti ripeto: tra noi e le squadre di altissimo livello c’è un gap ancora grande. Un po’ lo si fa con il lavoro, un po’ è compito della società. Non completamente brillanti, ma meglio della partita con il Torino. Ci sono qualità fisiche su cui l’allenamento non c’entra niente. Le qualità innata non si migliora, dovresti fare trasformazioni di massa muscolare che richiederebbero mesi. In quelle allenabili siamo quella che corre di più, che ha maggior accelerazione, poi se vai a vedere i picchi di velocità le altre fanno meglio di noi»

CATALDI- «Cataldi ha preso un colpo al polpaccio ma l’entità si vedrà tra 48 ore»

RITIRO- «Come diceva Fantozzi, per me il ritiro è una cagata pazzesca. Se poi i ragazzi ci vogliono andare, va bene. Ma giocando tre partite in sei giorni ci saremo praticamente sempre. Se valesse il discorso del ritiro, il Perugia sarebbe andato in Champions per 15 anni di fila»

CHAMPIONS- «Noi quando siamo usciti dalle coppe abbiamo infilato una serie di risultati positivi. Quando ero al Chelsea era il contrario: quando avevamo tutta la settimana a disposizione abbiamo perso tante partite. Aveva bisogno di giocare in continuazione. Non dovrebbe essere questo però l’esempio calzante. Non so chi sia avvantaggiato. Cerco di estraniarmi da tutto. Non guardo i calendari delle altre squadre, fare le tabelle è come giocare al Totocalcio. Manca un mese alla fine e chi starà meglio mentalmente e fisicamente ci andrà»

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