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Lotito: «Inzaghi ha un contratto, la Juve non me lo chiederà: ecco perchè. Milinkovic? Non è in vendita, ma…»
A margine del premio Ussi, è intervenuto il presidente della Lazio Claudio Lotito, che ha risposto alle domande su Milinkovic e Inzaghi
AGGIORNAMENTO ORE 17:20 – Lotito si è poi esibito in un discorso sul palco, una volta ricevuto il premio: «Abbiamo recuperato nel rush finale con la Coppa Italia. Abbiamo costruito una rosa che poteva conseguire una posizione diversa in classifica. Abbiamo vinto un trofeo, ricorrente per la Lazio, quindi a cui siamo molto legati. Ora speriamo di fare una bella Supercoppa. Nei programmi della Lazio c’è una crescita sportiva, abbiamo investito nella struttura, ora stiamo pensando alla programmazione futura anche con iniziative che diventeranno il fiore all’occhiello a livello nazionale. Il calcio deve lanciare messaggi importanti alla collettività. Abbiamo l’obbligo di conseguire risultati sportivi, economici e anche legati ai valori dello sport. Qualcuno afferma che Lazio sia detentrice del maggior numero di episodi in negativo, io invece dico l’opposto. Noi portiamo avanti lo spirito di sacrificio che spesso manca nella società civile. E proviamo a farlo in silenzio. Il coronamento dei risultati ottenuti serve a consolidare il nostro percorso, dopo la Juve siamo quelli che hanno vinto di più. Vogliamo coniugare risultati sportivi con economici e lanciare un segnale diverso da chi pensa solo agli interessi economici. Inzaghi? Questa è un’altra invenzione mediatica, allo stato attuale lui ha un contratto con la Lazio la società non ha preso una posizione di sparizione del ruolo. A fine stagione ci si incontra, si fa una programmazione con gli obiettivi che si vogliono raggiungere e si cerca una convergenza. Il mondo del calcio è un mondo in cui la comunicazione porta sul piano una serie di tecnicismi che chi ne parla non ne ha competenza. Qui non c’è nessun tipo di attrito, forse ci sarà qualche aspirazione o qualche appetito di qualcun altro. La Lazio potrebbe essere un punto di partenza per tanti, invece per me invece è un punto di arrivo. La Lazio ha il centro più grande d’Italia ha conseguito degli obiettivi, chiude sempre in positivo. L’ho presa con 550 milioni di debiti. Ho il compito di tramandare sentimenti e passioni comuni come un vero padre di famiglia deve fare. Inzaghi è un patrimonio della società, non ho mai detto che deve andare via.. La Juve non mi ha mai chiesto Inzaghi e conoscendoli non me lo chiederà, una volta ci hanno provato con Keita è avete visto come è andata a finire. Uno nella vita chiede le cose che si possono chiedere. Hanno cercato di prenderlo a modo loro, in scadenza di contratto, e io l’ho venduto a 30 milioni al Monaco. Come si dice a Roma serve avere “il manico”. Quando una società chiude i bilanci con 80-100 milioni di perdita dovrà porsi delle domande, io se fossi il proprietario non lo consentirei. Le società di calcio, soprattutto se sono quotate, hanno delle regole da dover rispettare. Di bilancio e comportamentali. Un presidente deve avere anche un comportamento idoneo al fatto di coprire la sua carica. Dovrebbe trasmettere messaggi edificanti, costruttivi, ma non tutti ci riflettono . Le società gestite da uno come me, che conosce la materia, hanno risultati diversi da quelle che sono gestite dai “magnager”. Voi raccontate un film che non esiste, un presidente deve avere anche un comportamento idoneo deve trasmettere messaggi costruttivi quindi deve stare attento a quello che dice, non tutti ci riflettono. Ai giornalisti voglio dire che ho in testa ancora un codice deontologico che oggi non c’è più, una volta ci si informava, si verificava oggi trovi una notizia in prima pagina una notizia priva di fondamento».
Giornata di riconoscimenti al circolo Canottieri Aniene, dove si sta svolgendo il Premio Ussi, istituito nel 1950 e considerato il più alto riconoscimento per uomini di calcio, campioni dello sport e giornalisti sportivi. A margine di questo evento è presente anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, che ha parlato ai microfoni dei cronisti presenti: «Abbiamo fatto una programmazione, anche a livello giovanile abbiamo ottenuto ottimi risultati, l’Under 14 non vinceva il campionato da 15 anni e siamo tornati in Primavera 1. Abbiamo messo in campo un programma che inizia a dare i propri frutti. Non lo dico per vanteria, ma dopo la Juve siamo quelli che hanno vinto più. Rammarico per il campionato? I risultati si conquistano sul campo, parlare a posteriori non serve a nulla. Sappiamo quali sono i problemi, bisogna farne tesoro per non rifare questi errori. Trattativa con Inzaghi? Parlare di trattativa è improprio. Inzaghi ha un contratto, abbiamo un buon rapporto. Nel momento in cui stabiliremo i programmi della stagione futura, definiremo tutti i ruoli delle persone. Europa League? Rappresenta la costante per la nostra società. Sono diversi anni che siamo in Europa, potrebbe essere anche un traguardo ambito raggiungere la fase finale. Bisogna far tesoro e accontentarsi di ciò che si conquista. La Lazio ha gettato le basi per tornare nell’olimpo del calcio internazionale sotto tutti i punti di vista. Mercato? Il campionato è finito ieri, abbiamo un mercato aperto h24, 365 giorni l’anno. E’ competenza di Tare, insieme abbiamo sempre trovato le soluzioni. La Lazio non sarà più debole, anche perché il nostro modus operandi si lega alle qualità di calciatori non al nome, indipendentemente dal costo. Inzaghi? Ha un contratto con la Lazio. Anche quello di Tare è stato rinnovato una volta scaduto. La cosa più importante è l’organizzazione dell’organico. Il contratto esiste. Gli altri parlano di soldi, noi di programmazione. I risultati e le sconfitte sono di tutti. Si vince e si perde insieme. Nel momento in cui fai un programma, parlando di obiettivi e l’organico di allestire, la crescita che vuoi dare alla società, sulla base di questo c’è un confronto con gli addetti ai lavori».
FUTURO E STRATEGIE – «Modello Atalanta? Non tolgo meriti a loro, ma è quello che sta facendo la Lazio, soltanto che siamo partiti con 550 milioni di debiti. Anche noi siamo andati in Champions e abbiamo raggiunti titoli che gli altri non hanno raggiunto. E’ un modello perché fa di necessità virtù e punta molto sulla qualità delle persone. Milinkovic? Come l’anno scorso non è in vendita. E’ altrettanto vero, che se dovesse arrivare un’offerta appetibile non solo per la società ma anche per lui, ci metteremo attorno a un tavolo a parlare. Cifre? Non si deve parlare solo di denaro. Io non percepisco un euro e non percepisco rimborso spese da questa società, quindi cosa vuol dire, che non valgo niente? Questa stagione l’errore è stato non arrivare a conseguire posizioni migliori di quella che abbiamo ottenuto. Inzaghi allenatore della Lazio il prossimo anno? Io non mi sono mai posto il problema. Gli incontri che stiamo tenendo in questi giorni è per la condivisione dei programmi futuri».