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Inzaghi: «Nei primi 60 minuti siamo stati perfetti, poi c’è stato un calo fisico. Anderson? Era stanco, mercoledì c’è l’Inter»
Vince ancora la Lazio e sale al terzo posto insieme al Milan. Simone Inzaghi al termine del match analizza la vittoria ai microfoni di Mediaset Premium: «Nei primi 60 minuti, non abbiamo concesso nulla, abbiamo conquistato il rigore dove Tomovic andava espulso e la partita sarebbe finita. Poi è subentrata la stanchezza, la Fiorentina è una buona squadra, è mancata un po’ di lucidità, ma alla fine è stata una vittoria meritata. Ora bisogna continuare a lavorare, bisogna cercare di non avere mai cali di tensione come negli ultimi 30 minuti. Dopo aver studiato la Fiorentina in settimana, ho optato per la difesa a 3 e abbiamo fatto una buona gara. Felipe Anderson? Era un po’ stanco ed era anche diffidato, ho preferito toglierlo visto che mercoledì c’è l’Inter. Immobile? Si vivono periodi di astinenza, ma anche stasera a me piaciuto. Il terzo gol l’ha creato lui, ha combattuto e ha lottato. Nelle prime 10 partite faceva sempre gol, ora è un po’ più in difficolta, lo tengono più sott’occhio, ma io sono contento di quello che fa. Quando si gioca ci sono anche gli avversari, la Fiorentina l’anno scorso è stata per molte partite nella parte alta della classifica. Ora recuperiamo energie, mercoledì c’è un impegno durissimo contro l’Inter, noi vogliamo continuare a crescere e a migliorarci».
Infine mister Inzaghi ha risposto alle domande dei cronisti presenti in conferenza stampa: «Abbiamo fatto 60 minuti, i migliori stagionali insieme a quelli di Genova, abbiamo fatto due gol ma potevamo farne altrettanti. Siamo stati bravissimi sul rigore ma c’era l’espulsione di Tomovic che avrebbe chiuso la gara nel primo tempo. Dopo ci siamo abbassati troppo e dobbiamo considerare anche l’avversario, la Fiorentina l’anno scorso era prima in classifica nel girone d’andata con questa squadra. Abbiamo fatto un’ ottima gara con un modulo che secondo me poteva darci garanzie, con Bernardeschi e Ilicic giocando a tre li avremmo sofferti meno. L’ingresso di Zarate ci ha creato qualche problema ma meritavamo la vittoria. I troppi gol nei secondi tempi? È una cosa che analizzeremo e che vedremo di migliorare, nonostante quello che stiamo facendo possiamo migliorare ma sono orgoglioso di allenare questa squadra perché i ragazzi fanno quello che chiedo. Basta sta bene ma era una partita che giocandola a tre prevedeva Bastos che si è dimostrato il giocatore che è. Meritiamo questa classifica, forse avremmo potuto avere qualche punto in più ma onore a questi ragazzi, adesso dobbiamo cercare di chiudere bene contro l’Inter. Questa sera abbiamo speso molte energie, ma siamo pronti, sappiamo di dover incontrare una squadra come l’Inter, faremo la nostra gara cercando di portare a casa i tre punti».
Il tecnico biancoceleste passa infine anche da Lazio Style Channel. Il tema di partenza è la mancata espulsione di un calciatore viola: «Tomovic era già ammonito, in occasione del rigore andava espulso. Sarebbe finita anzi tempo. L’avversario è forte, ha saputo reagire nella ripresa, ma la nostra vittoria è meritata. Entrambe le squadre hanno qualità importanti, stasera è stata una partita da spot per il calcio, ma Lazio-Fiorentina lo è sempre stata. Sapevamo che loro sono bravi fra le linee, siamo riusciti a limitare Ilicic e Bernardeschi. Nel secondo tempo abbiamo abbassato il baricentro, l’ingresso di Zarate ha aumentato la tecnica e abbiamo sofferto. Troppo sofferte le riprese? Qualcosa bisogna rivedere, ai numeri ci credo in parte. Mancano due partite, cercheremo di dare il massimo. Inter? Sarà una gara difficile contro una squadra fatta da tanti buoni giocatori. Andremo a fare la nostra partita, cercando di uscire da San Siro nel migliore dei modi. Domani analizzeremo come scendere in campo martedi, peccato dover lavorare per solo un giorno su una gara così importante. Tante scelte in difesa? Sono contento di avere difficoltà nel scegliere. Oggi ho optato per Bastos per motivi tattici, ma Wallace ha la mia fiducia, anche Hoedt ha fatto sempre bene quando è stato chiamato in causa».