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Inzaghi: «Sono motivato, saremo più forti. Il grande sogno? Lo Scudetto». Sul mercato…

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Inzaghi, l’allenatore torna a parlare dopo il rinnovo: tra presente e futuro, la sua intervista

Riecco Simone Inzaghi. Le prime parole, rilasciate al Corriere dello Sport, dell’allenatore dopo il rinnovo di contratto. Racconta tutto di se stesso e i retroscena che si celano dietro alla decisione di restare alla Lazio. «Ho preso una pausa per fare chiarezza con me stesso. Ho più convinzione e voglio una stagione con tanto entusiasmo. C’è un bel progetto, con Lotito ci siamo detti tutto, capita nelle buone famiglie siamo unitissimi. Offerte da Juventus e Milan? Gli interessamenti fanno piacere. Non sono arrivati solo quest’anno. C’erano due richieste importanti: una di un club italiano ed un’altra estera. Avrei sicuramente guadagnato di più ma io ho sempre dato priorità alla Lazio, sono contento della scelta di continuare: ora il mio futuro è qui». 

Cos’è la Lazio per lei?

«E’ vita, è famiglia. La lazialità si tramanda e io l’ha tramandata ai miei figli, penso faranno lo stesso con i loro figli. La Lazio è una storia iniziata 20 anni fa. Se l’avessi immaginata così bella, quand’ero giocatore, forse non ci avrei creduto, sarebbe stato impossibile scriverla così come la sto vivendo. Cerco di viverla nel modo migliore, me la godo tutta. Mi sento un privilegiato, una persona fortunata perché posso vivere queste soddisfazioni. Me le sono cercate e le ho meritate».

Qual è il ricordo più bello del ciclo appena chiuso?

«Della notte di Coppa Italia ricordo l’abbraccio con mio figlio Tommaso, ha invaso il campo dopo il fischio finale della partita contro l’Atalanta. Mi ha bloccato, mi ha abbracciato mentre stavo andando a salutare Gasperini. Ricordo anche un’altra immagine. Lorenzo era sulle spalle di Tommaso, gli ho messo la medaglia d’oro al collo. Quel momento mi rimarrà dentro per tutta la vita».

Gli obiettivi di mercato e il modulo. «Mi hanno assicurato che la squadra sarà super competitiva. Ci saranno interventi, abbiamo tante idee. Tare è una garanzia. Potrebbe esserci un ringiovanimento della rosa. Uno o più moduli? Si parte dal 3-5-2 e deciderò in base alla rosa».

IMMOBILE – «Ciro ha segnato 85 gol in tre stagioni, sono contentissimo di lui. Ha avuto un calo, ci può stare. Non si è mai fermato tranne nel finale dell’anno scorso. E’ un giocatore generoso, dopo i 40 e passa gol del 2018 tutti s’aspettavano uno score simile, ma non è semplice segnare in A. Ha chiuso con 15 gol nell’ultimo campionato, non va valutato solo per questo. Quest’anno gli ho chiesto tanto sacrificio».

CORREA – «E’ cresciuto tantissimo, è un ragazzo molto intelligente, legge benissimo le situazioni in campo. Qualsiasi cosa gli chieda è sempre disponibile. E’ arrivato quest’anno, ci ha impiegato un po’ di più, è normale che capiti. Due campionati fa abbiamo giocato con Luis Alberto seconda punta e durante la scorsa stagione, per la cresciuta di Correa, ho iniziato a pensare allo spostamento dello spagnolo. Sapevo bene che il Tucu era molto forte, non pensavo che si sarebbe inserito così velocemente. In questo è stato una grandissima sorpresa. E’ un ragazzo dal talento d’oro».

IL GRANDE SOGNO – «Una storia unica i miei 12 trofei laziali. Oltre ad essere l’unico laziale ad aver vinto la Coppa Italia e la Supercoppa da giocatore e allenatore, mi piacerebbe vincere lo scudetto da giocatore e allenatore. So che può sembrare qualcosa di irrealizzabile, ma sognare è lecito. Bonus sul contratto? Si è vero, Lotito ci crede». 

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