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Italia, Evani: «Ritiro complicato, ma c’è grande spirito di gruppo»

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Domani a Firenze l’Italia va a caccia di una vittoria utile per essere tra le teste di serie al sorteggio per le qualificazioni al Mondiale. Con il Ct in isolamento fiduciario, in panchina va l’ex rossonero

Vincere per non perdere terreno nel Ranking e per cercare di essere tra le teste di serie al sorteggio delle qualificazioni mondiali del prossimo 7 dicembre, ma anche per avere un’ulteriore iniezione di fiducia in vista dei prossimi impegni di Nations League con Polonia e Bosnia Erzegovina. Con questo duplice obiettivo la Nazionale affronta domani l’Estonia (ore 20.45, diretta su Rai 1) allo stadio ‘Artemio Franchi’ di Firenze in un’amichevole che può servire agli Azzurri per ritrovare subito il feeling con la vittoria, dopo i due pareggi di ottobre con Polonia e Paesi Bassi. Così si legge sul sito della Figc.

In panchina ci sarà Alberico Evani, vice di Roberto Mancini chiamato a guidare la Nazionale dal momento che il Ct è a casa in isolamento fiduciario dopo essere risultato positivo al Covid. E proprio l’emergenza epidemiologica è il maggior ostacolo nella preparazione dei tre match che attendono l’Italia, con diversi giocatori bloccati dalle ASL e impossibilitati a raggiungere il ritiro.

Dopo aver svolto ieri lavoro a parte, si sono aggregati al gruppo anche Bastoni e Zaccagni; Romagnoli prosegue invece le cure a causa dell’infortunio accusato prima di Milan-Verona. In serata arriveranno in ritiro altri 10 calciatori: Donnarumma, Meret, Bonucci, Florenzi, Jorginho, Insigne, Kean. Ferrari, Berardi e Locatelli potranno raggiungere Coverciano dopo la mezzanotte. Da definire l’arrivo di Acerbi, Chiesa e Barella. Per Castrovilli e Biraghi non c’è ancora il via libera delle autorità sanitarie competenti. I calciatori della Roma, a seguito delle ulteriori positività riscontrate in questi giorni, sono stati esclusi dalla lista dei convocati. Oggi ha raggiunto la squadra il capo delegazione Gianluca Vialli, per domani è atteso l’arrivo del team manager Gabriele Oriali.

«E’ un ritiro complicato – conferma Evani in conferenza stampa – ma quello che ci fa stare sereni è lo spirito di gruppo dei ragazzi, queste difficoltà ci potrebbero aiutare ancora di più a crescere. L’amichevole con l’Estonia servirà per il ranking e per chi finora ha giocato meno, ma ci aspettiamo soprattutto di non deludere Mancini e la gente. Sarà una grandissima emozione sedersi sulla panchina della Nazionale, è una cosa che non avrei mai immaginato succedesse e avrei preferito che non succedesse e che ci fosse qui Roberto, sia per la sua salute che per il fatto che tutto lo staff e la squadra hanno bisogno di lui. E’ come se fosse con noi, segue gli allenamenti e le riunioni in diretta e il gruppo lo sente vicino. Credo di poter fare in modo che la squadra senta il meno possibile la sua assenza».

L’Estonia non rappresenta di certo un ostacolo insuperabile. Relegata al 109° posto del Ranking FIFA, nei sei precedenti con l’Italia non è riuscita a strappare nemmeno un pareggio, con 16 reti subite e solo 2 gol all’attivo. Ma, soprattutto di questi tempi, guai a sottovalutare l’avversario: «Nessuno vince mai sulla carta, queste partite sono insidiose perché quando sei favorito hai tutto da perdere. Questa partita può offrire una possibilità ai più giovani e ai nuovi. Ci sono tanti ragazzi interessanti, chi sarà qui in questi dieci giorni ci darà soddisfazione. Speriamo riescano a memorizzare in fretta i movimenti necessari, ma sono sicuro che faranno il massimo perché per loro è una grande opportunità».

In conferenza stampa con Evani c’è Salvatore Sirigu: «L’opportunità di vestire la maglia azzurra è un motivo di orgoglio per chiunque – dichiara – è questo che dà importanza alle partite. Sarebbe una gioia poter indossare domani la fascia di capitano». E sull’emergenza Covid il portiere del Torino aggiunge: «E’ un momento delicato e si possono comprendere i timori dei club e dei loro dirigenti, ma i protocolli rispettati nelle nostre squadre sono gli stessi se non più rigorosi in azzurro. Facciamo controlli, viaggiamo in massima sicurezza e come è stato anche nell’ultima trasferta sempre tutti con la mascherina, insomma cerchiamo di rispettare al massimo la prevenzione. Possiamo contagiarci in nazionale, ma può accadere anche con i club. Può starci questo clima di perplessità, ma l’importanza della Nazionale è indiscussa e lo è anche per i calciatori che ne fanno parte».

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