Campionato
Juve Lazio, Siviglia: «Ecco il ricordo di Baroni che ho; Juve? Temo questa cosa»
Juve Lazio, le parole di Sebastiano Siviglia, ex difensore biancoceleste, in vista della sfida dei biancocelesti contro i bianconeri
Sebastiano Siviglia ha parlato a Radio Laziale in vista di Juve Lazio. Di seguito le sue parole.
BARONI – «Quando sono arrivato al Verona ero un ragazzo, lui era già un giocatore maturo a fine carriera. Ho avuto modo di stringere un bel rapporto con Marco, è una persona meravigliosa. È un ragazzo di quelli quadrati, dal primo giorno che condividevamo la camera mi dava sempre consigli. È cresciuto tantissimo dal punto di vista manageriale, da allenatore-psicologo. Io l’ho sempre vissuto in camera e in campo ed era uno molto fermo, convinto dei suoi principi. Adesso lo trovo molto maturo, quando lo sento dire che c’è bisogno dell’errore per poter crescere mi fa piacere, i ragazzi devono sentirsi spensierati. L’errore fa parte del gioco e devono sbagliare, gli tira via le pressioni che la piazza può mettere o che l’ansia di una partita può mettere. La squadra è mentalmente libera, vanno in campo spensierati, giocano la partita con ritmi elevati, sia a livello fisico che a livello mentale. I giocatori si sentono veramente valorizzati e in questo Marco mi ha colpito, perché è cresciuta molto la sua abilità nella gestione del gruppo. Anche da un punto di vista dell’organizzazione del gioco l’aveva già fatta vedere, di questo non mi stupisco, lo avevo già detto che era una garanzia. Si può dire che è cresciuto ed è arrivato al momento giusto alla Lazio quindi sono molto contento per il percorso che sta facendo e per i risultati della Lazio. L’ho incrociato quando era allenatore della primavera del Siena e io giocavo alla Lazio. Dalla primavera del Siena era andando come subentrante le ultime partite del Siena e aveva fatto il suo primo approccio in Serie A. Poi non ci siamo più incrociati, l’ho sentito quando ha riportato il Benevento in Serie A e ha fatto un bel percorso Marco. A Verona gli hanno smantellato una squadra a dicembre e ne ha ricreata una più forte, ed è stato eccezionale. A Lecce è riuscito a salvarsi all’ultimo secondo dell’ultima partita, ed è stato il giusto risultato perché aveva fatto un buon campionato».
CAMBI DI FORMAZIONE – «Non penso, l’idea sarà sempre la stessa. Di fronte hai un avversario incerottato con diversi infortuni, ma molto solido, ha subito un suo gol in campionato in campionato. Deve senza alcun dubbio dare continuità perché la squadra sta bene. Può andarsela a giocare a Torino, tutti speriamo in un ottimo risultato, ma penso che oggi non so quanto convenga fare un passo indietro, potrebbe trasmettere paura, sono sicuro che Marco farà tutt’altro, darà convinzione, fiducia, e quel pizzico di ottimismo che serve per fare una grande partita. Ovviamente gli episodi fanno sempre la differenza, puoi fare una partita spettacolare e non ottenere ciò che meriteresti».
ROMAGNOLI – «Quando si parla di difesa bisogna considerare quelli che sono gli altri reparti. Se c’è un errore individuale ok, ma nel momento in cui si subiscono dei gol bisogna guardare gli equilibri di una squadra. Se voglio essere propositivo con tanti giocatori, è normale che qualcosa da punto di vista del filtro viene a mancare, però poi si tira sempre un bilancio su quelle che sono le probabilità per fare male all’avversario e le probabilità per subire, e io sono convinto che il bilancio al momento sia positivo. Poi Romagnoli deve crescere in condizione, nella forma, ma io sono convinto che sono momenti che si vivono all’interno di una stagione e che c’è bisogno di attesa per ritrovare la migliore condizione di Romagnoli».
CHI GLI STA PIACENDO DI PIU’ IN DIFESA – «Penso che Gila sia un giocatore che non non ha una grandissima estetica, non è bellissimo, però secondo me è un giocatore che riempie molto quella zona di campo, è energico, aggressivo, riesce a dare sostanza al lavoro che fa. Non ti nascondo che a me piace tanto, da molta sicurezza al reparto, anche se qualche sbavatura ci può stare. Nel gol subito con l’Empoli ad esempio mi sembrava leggermente fuori posizione. Gli episodi ci sono e ci saranno sempre, però bisogna ridurre al minimo le variabili, lì dipende dalla concentrazione».
PERICOLO PRINCIPALE DELLA JUVE – «L’atteggiamento, come risponderà la squadra a questa serie di infortuni. Sanno benissimo che la Lazio sta bene, hanno un giocatore come Vlahovic che è un pericolo, ma in linea di massima è una squadra competitiva e forte. Si trova ad un certo livello, vicino alle prime della classe, hanno subito un gol e sono molto compatti, difendono bene e l’attenzione dovrà essere massima su quelle che possono essere le transizioni positive della Juve. Al di là del possesso palla, mi viene da dire che è brava a creare quei contropiede artificiale, ovvero tengo palla anche nella mia metà campo per creare gli spazi e ripartire, quindi bisogna stare molto attenti a questo. Ad oggi Thiago Motta, al di la di quello che si dice, lavora molto bene nella fase di non possesso, sa proteggere bene la sua porta e i numeri parlano chiaro. Il problema è nel momento in cui recuperano palla, se decidono di ripartire in fretta, di fare dei capovolgimenti molto rapidi e creare quello che dicevo prima, quei contropiedi artificiali che sono dettati dal possesso palla che richiama l’avversario, e quindi poi creano gli spazzi per poter ripartire velocemente»