Keita e Tounkara, 35 anni in due e la voglia di sfondare - Lazio News 24
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2013

Keita e Tounkara, 35 anni in due e la voglia di sfondare

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Keita e Tounkara, e il sogno di diventare famosi. Entrambi i ragazzini sono segnati da un destino comune: l’arrivo in biancoceleste dalla Cantera del Barcellona e la vittoria, lo scorso anno del campionato Primavera. Keita ha già esordito in Serie A, mentre Tounkara aspetta di farlo prima o poi; come scrive Il Corriere dello sport, diversi nei ruoli, condividono invece fondamentali al di sopra della norma. Facile dirlo, difficile confutarlo: la scuola Barcellona, la mitica cantera, difficilmente sforna ciambelle senza buco.

I nomignoli, i nickname, dicono sempre qualcosa, evocano o esasperano alcune qualità. Tounkara diventa “el genio”, Keita “la maravilla” o “Keitinha”. Sorridono quando li pronunciano, un po’ d’imbarazzo c’è, insieme però alla consapevolezza di far sognare i tifosi. Nella scorsa stagione sono stati protagonisti di una cavalcata eccezionale che ha portato la Primavera biancoceleste a vincere lo scudetto e a confermarsi come uno dei vivai più vivaci d’Italia. Adesso però c’è la voglia di diventare grandi, di dimostrare che la potenza diventa atto.
Keita si appoggia sulle spalle dei giganti per diventare più grande: Ederson è il suo pupillo dentro lo spogliatoio. L’imitazione della parlata che ne fa è da applausi, niente male neppure quella della sua pittoresca esultanza. « Ha il cuore grande », dice Keita del centrocampista brasiliano. Parole pressoché identiche che, per un curioso sovrapporsi di confessioni, avrebbe usato poche ore più tardi Danilo Cataldi – ora in prestito al Crotone – che ha rivelato di aver stretto amicizia con Ederson nei tragitti lungo il lago di Auronzo nel corso del ritiro.

Trentacinque anni in due le due frecce nere, inutile dirlo, sono gli osservati speciali da parte di Petkovic. L’esterno è già alle dirette dipendenze del tecnico bosniaco, l’attaccante lo sarà. Entrambi rappresentano la summa migliore del lavoro di scouting a livello giovanile e del lavoro di campo effettuato dall’intero settore giovanile sino ad arrivare all’eccellenza della Primavera. Le aspettative su Keita e Tounkara sono enormi. I tifosi hanno potuto apprezzare le loro doti nel corso della passata stagione fino alla finale scudetto dove i baby biancocelesti travolsero l’Atalanta. Adesso sono in molti a credere che siano in grado di fare il grande salto. Petkovic tuttavia, pur contando e utilizzando una rosa dove i giovani certo non mancano, sa con esattezza quali rischi corrano i baby qualora non vengano protetti da aspettative eccessive. Keita e Tounkara rappresentano certamente il futuro della Lazio. Ma senza correre, troppo…

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