2014
Keita, i tifosi lo aspettano, ma l’Arsenal non molla
Un anno fa, il 10 novembre 2013, la Lazio di Petkovic inizia a scricchiolare e a Parma cerca la prima vittoria in trasferta del campionato. Il tecnico decide di lanciare per la prima volta titolare Keita Balde Diao, 18enne sfrontato e geniale e acclamato dal pubblico. La risposta è eccellente, l’ex Barcellona delizia la platea per qualità, carisma e rapidità e segna anche il suo primo gol in serie A. Come scrive La Repubblica, Keita si presentò così al grande calcio, realizzando la profezia di quel vecchietto che qualche anno fa, prima che Keita approdasse nella Cantera del Barcellona, fermò il padre del ragazzo durante una partita e gli disse: “Quello è suo figlio? Allora farà bene a comprargli tante scarpe da calcio, perché con il talento che ha tra poco dovrà farne di viaggi in giro per il mondo“. Poi, la chiamata dalla Masia e gli allenamenti speciali con Eto’o. Una scuola di vita, più che di calcio. Già, perché là non basta il talento, devi essere impeccabile sotto ogni punto di vista. Voti alti a scuola, atteggiamento umile fuori dal campo e pure sul rettangolo verde. E infine, l’approdo alla Lazio nella Primavera di Bollini. Il tecnico capisce immediatamente il patrimonio che la società gli ha messo in mano. Con lui si diverte, lo stuzzica. Prima di ogni gara importante trova il modo di farlo arrabbiare e Keita sul campo fa il fenomeno. Poi l’esordio in serie A, i gol, la continuità con Reja e la corte serrata dell’Arsenal: almeno una dozzina di volte gli uomini di Wenger vengono a visionarlo. Lo vogliono, già a gennaio torneranno alla carica. Offriranno 20 milioni, si dice. Ma Pioli vuole tenerlo per sé. Anche se nelle prime due gare di questo campionato, le uniche in cui lo ha schierato titolare, Keita sembrava un lontano parente del baby prodigio di un anno fa. Poi l’esclusione, l’infortunio e il terribile incidente sulla sua fiammante Lamborghini da cui è uscito incolume per miracolo. : “Avanti Keita, siamo con te”, lo striscione che i tifosi gli hanno dedicato in occasione della gara con il Cagliari, subito dopo l’incidente. I tifosi non vogliono perderlo, lo aspettano con ansia, lo coccolano. Anche perché, in quest’ultimo periodo, di rabbia ne dovrebbe aver accumulata abbastanza. Chissà che contro la Juve – al rientro dopo la sosta – non lo aiuti a sbocciare di nuovo. Come un anno fa, quando il mondo si innamorava di questo monello pieno di talento.