2014
Keita, la stella che brilla nel derby dei presidenti contestati
E’ tutto biancoceleste il derby delle dirigenze contestate. Una protesta, quella degli ultras, simile nelle modalità, ma radicata per ragioni differenti: i rossoblu lamentao l’abbandono da parte del proprio presidente (corso a Leeds e contestato anche lì), i laziali premono affinché Lotito si rassegni alla cessione della squadra. E anche al di là del Tirreno, in una giornata così importante per le sorti del campionato, campeggiano svariati cartelli, probabilmente reduci di Lazio-Sassuolo: “Libera la Lazio”. Non cambia lo sport, neppure in zona insulare, neppure a chilometri di distanza. Il grido di dolore dei tifosi si spinge fuori confine cittadino, vuole farsi sentire.
A rendere meno acre la situazione (che, lo ricordiamo, vede le stelle della squadra in partenza a Giugno, e nessuna garanzia di rimpiazzo), ci pensa sempre lui: baby Keita Balde Diao, diciannove anni e talento da vendere, campioncino col futuro già segnato. Segna il secondo gol, macina metri sulla fasce, manda in confusione la difesa casalinga. Comprato per una manciata di euro, potrà essere il perno da cui far ripartire la costruzione della Lazio: quei soldi dati al Barcellona potrebbero rivelarsi i 300.000 meglio spesi nella storia recente della società. A patto che rimanga umile. Parola di mister Reja.