2015

Kishna si racconta: “Klose? Non è un giocatore normale! Ogni giorno che passa mi sento sempre meglio”

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AGGIORNAMENTO ORE 11.30 – Ricardo Kishna è intervenuto anche oggi rilasciando delle dichiarazioni al Telefraaf, queste le parole dell’olandese:Klose? Non è un giocatore come gli altri, gli basta una palla e la mette dentro. Avrà anche 37 anni ma è in gran forma. Dopo tre mesi che sono a Roma finalmente la settimana scorsa sono riuscito a vedere qualcosa, c’è così tanto da ammirare. Dopo gli allenamenti di solito preferisco rilassarmi sul letto o in piscina. Ogni giorno che passa mi sento meglio e tutti sono sempre più contenti di me”.

 

E’ intervenuto ai microfini di Fox Sports l’esterno laziale Ricardo Kishna, che inizia l’intervista parlando del suo ambientamento nel Bel Paese:“In Italia ci sono stili di gioco molto diversi e poi è tutto un po’ più veloce”. “Con la Lazio gioco sempre in moduli diversi e questa è comunque una cosa che ti migliora, che mi sarà utile per il resto della mia carriera. In Olanda ero circondato da un clima negativo, alla Lazio è cambiato tutto. Il gol al debutto contro il Bologna me lo porterò dietro, è stata una sensazione meravigliosa, credo che quella sia stata la mia miglior prestazione”.

L’olandese si è subito calato nella realtà romana: “Sapevo che avrebbero puntato su di me, ma non pensavo che avrei giocato così tanto. Avere una mentalità vincente in Italia è la cosa più importante. E’ fondamentale che ognuno di noi giochi col cuore e con l’anima. Devi reagire molto più velocemente, forse al di fuori non sembra, ma il campionato italiano è più difficile e veloce”. Poi l’esterno spiega come bisogna fare per avere la giusta fiducia del mister: “All’inizio devi impegnarti tanto, altrimenti finisci dritto in panchina (ride, ndr). Devi essere sempre pronto, contano i fatti”. Poi svela una curioistà sulla scelta del numero di maglia: “Inizialmente ho chiesto l’8, ma era già occupato (da Basta, ndr). Così mi hanno consigliato di prendere l’88. Ho pensato fosse un bel numero, anche perché ho un gruppo di amici di Capo Verde che vive a L’Ajax e per la loro cultura l’88 è un numero fortunato, rappresenta ‘tutto o niente’. Mi hanno detto che tempo fa Buffon fu criticato per la scelta di questo numero, ma fortunatamente ora in Italia è un numero come un altro. Meglio così, non avrei più potuto cambiarlo”. Poi sull’addio all’Ajax e l’approdo alla Lazio: “Se non stai bene con te stesso, prima o poi i problemi escono fuori. Non so se Frank De Boer (l’allenatore dei Lancieri, ndr) abbia problemi con i giocatori che non rispecchiano il suo ideale di figlio, questo bisognerebbe chiederlo a lui. Io posso dire che non ci siamo trovati bene. Prima di andare alla Lazio, ho parlato con la mia famiglia e con il mio agente, Mino Raiola. Non ho mai avuto dubbi, altrimenti non sarei andato alla Lazio. Ho parlato solamente con questa società e fin da subito abbiamo trovato l’intesa“. La chiusura è dedicata a Miroslav Klose e alla Nazionale Orange: “Klose segue il calcio olandese e crede che il campionato dei Paesi Bassi abbia fatto grandi passi in avanti. Ad oggi è difficile pensare che l’Olanda si qualifichi per l’Europeo, ma nessuno immagina un Europeo senza l’Olanda”.

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