2013
Klose crede nella sua Lazio: “Siamo forti, ma dobbiamo migliorare. Petkovic salvato? No, la vittoria aiuta la squadra”
Klose torna e la Lazio ritrova i tre punti. Il Panzer tedesco è troppo importante per il gioco della compagine biancoceleste: “La nostra squadra è forte, l’ho già detto, ma dobbiamo migliorare perché giochiamo sempre con due facce, una nel primo tempo e una nel secondo – ha esordito Klose ai microfoni di Skysport al temine del match -. Abbiamo vinto non solo per Petkovic ma anche per i tifosi, perché perdiamo tutti assieme e vinciamo tutti assieme. Oggi eravamo più arrabbiati, però abbiamo solamente vinto contro il Livorno, con tutto il rispetto per loro. Se Klose è mancato alla Lazio? Abbiamo molti attaccanti forti, siamo stati solo sfortunati. Petkovic salvato? No, la vittoria aiuta la squadra. Volevamo vincere e abbiamo vinto. Per me è importante segnare, ma conta di più che la squadra abbia vinto. Futuro? Non ho letto il giornale, io ho un contratto con la Lazio ed è l’unica squadra con cui parlo”.
Miro Klose è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Channel: “Questa vittoria è importante anche per il morale. Se avevo profetizzato la vittoria? Il profeta qui è solo Hernanes (ride, ndr). Domenica incontriamo il Verona che è una grande squadra, dovremo dimostrare di avere una grande corsa per vincere i duelli, poi quando dietro non prendiamo gol abbiamo davanti la qualità per segnare. Dove dobbiamo migliorare? Nel possesso palla. È molto importante che siamo noi a fare il primo gol. Ci portiamo sempre dietro questo limite che giochiamo sempre bene il primo tempo e meno il secondo. Eravamo in vantaggio di due gol ma nelle ripartenze continuiamo ad avere un po’ di paura. Dobbiamo eliminare questo difetto.Buona intesa con Candreva? Bisogna rispettare le regole che abbiamo con la squadra, tutto va fatto insieme. Quando abbiamo il pallone dobbiamo cercare allargare il gioco, quando non l’abbiamo invece dobbiamo accorciarci per aiutare la nostra difesa. Sono arrabbiato quando non riusciamo a fare questo, anche perché sono il primo che deve dare l’esempio”.