Klose tra passato, presente e futuro: "Deciderò a fine stagione con la mia famiglia, potrei restare anche un altro anno alla Lazio!" - Lazio News 24
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2015

Klose tra passato, presente e futuro: “Deciderò a fine stagione con la mia famiglia, potrei restare anche un altro anno alla Lazio!”

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AGGIORNAMENTO ORE 16.55 – Il panzer tedesco ha parlato anche ai microfoni di Sport1.de:

Con la Lazio siete in zona Champions, dove volete arrivare? “Il nostro obiettivo primario è l’Europa League, ma è ovvio che ci piacerebbe ottenere qualcosa in più –ha dichiarato Miro a Sport1.de-, magari ottenendo quel secondo posto che ci garantirebbe l’accesso diretto alla Champions, ma non dobbiamo fare l’errore di pensare che sia facile mantenere la nostra posizione attuale. Sappiamo che il cammino che ci aspetta è complicato”.

Giochi in Italia da quattro anni e la tua esperienza è molto positiva. Quella di Gomez e Podolski, invece, non va proprio a meraviglia. Perché? “Entrambi devono continuare a lavorare. Mario ha patito molto i suoi infortuni, ma abbiamo visto cosa sa fare quando recupera la condizione fisica. Lukas, invece, deve solo segnare un gol e sbloccarsi, il suo è un problema a livello mentale”.

Hai giocato 20 partite e l’opzione per il rinnovo di contratto con la Lazio è scattata. Qual è il tuo futuro? “Ho firmato un contratto con la Lazio e all’interno di esso c’è una clausola che prevede il rinnovo, sono felice di questo, perché mi permette di concludere la stagione con serenità. Vedremo cosa deciderò, ma sarà una decisione veloce, non ci penserò più di tanto, mi confronterò con la mia famiglia per capire quale sia la miglior cosa da fare. Può darsi che mi fermi o che continui a giocare un altro anno qui a Roma. Ma adesso voglio solo concludere bene la stagione”.

Molti tifosi del Kaiserslautern ti vorrebbero rivedere con la loro maglia: “Mai dire mai nel calcio, ma ad ora penso di poter escludere un ritorno al Kaiserslautern, anche se i tifosi e il club sono rimasti e rimarranno sempre nel mio cuore”.

Stati Uniti ed Emirati sono possibilità concrete? “Gli Usa sono un paese affascinante e tanti giocatori sono andati là. Ripeto, vedremo cosa deciderò. Ho ancora un anno di contratto con la Lazio e chissà che non possa finire la mia carriera a Roma”. 

Molte voci ti vogliono allenatore una volta terminata la tua carriera da calciatore: “E’ un mio desiderio, è vero, perché mi permetterebbe di mantenermi a contatto con il campo, a viverlo quotidianamente. Sono affascinato dalle idee e dalle filosofie degli allenatori con i quali ho lavorato nel corso della mia carriere. Vedremo”.

La Nazionale? “La mia decisione di lasciare è irrevocabile, ora mi godo la squadra dalla tv. Penso che la qualificazione agli Europei sia alla portata dei ragazzi, anche se dopo il Mondiale abbiamo perso un po’ di brillantezza. Ora dobbiamo tornare a giocare come sappiamo e non mollare mai”. Tre parole apprese a Roma. Quella che Miro si sta convincendo a far essere, ancora per un anno, casa sua.

Il quotidiano tedesco Kicker, ha intervistato Miroslav Klose. Il bomber inizia subito parlando della sua nazionale: Mario Gomez sarà il centravanti della Nazionale, non ci sono dubbi su questo. Se sta bene è lui il titolare della Germania. Il secondo è Thomas Muller, il “mascalzone” con il fiuto del gol”. 

Quando smetterà Klose si vede allenatore, e almeno all’inizio gli piacerebbe stare a contatto con i giovani: “Mi piacerebbe molto fare l’allenatore, magari cominciare con la federazione tedesca e poi allenare anche una squadra di Bundesliga dove ho trascorso gran parte della mia carriera. A tal proposito presto incontrerò Hansi Flick (dirigente della federcalcio tedesca).Ho già guardato molte delle nostre nazionali giovanili. Allenarne una è un compito che mi stuzzica. Il mio obiettivo però è la Bundesliga. Ho vissuto tutta la mia vita nel mondo del calcio, anche i miei figli giocano e già gli dico dove possono migliorare. Come sarò da allenatore? Esattamente come il giocatore Klose”.

Per quanto riguarda la sua permanenza alla Lazio: “Il mio futuro lo deciderò insieme alla mia famiglia a fine stagione, come ho sempre fatto. Sarà una decisione spontanea, di pancia, per questo non ho ancora deciso. Dovremo riflettere su diverse cose: se e dove continuare a giocare per esempio. Ci sono tanti progetti in cantiere, ho ancora un anno di contratto con la Lazio. Anzi, di recente ho parlato con Roberto Baggio, mi ha detto che devo giocare il più a lungo possibile”

Il girone di ritorno di Klose è stato assolutamente in crescita rispetto alla prima parte di stagione: “Non ero nello stato di forma ottimale, avevo bisogno di giocare per riacquistare il ritmo partita. In allenamento ho lavorato moltissimo e adesso sto raccogliendo i frutti”
racconta Miro a tal proposito.

Adesso che i risultati stanno arrivando sognare la Champions è un diritto:La mia ambizione è ancora enorme, voglio portare la Lazio in Champions League, o almeno in Europa League”. Il tedesco poi si dice orgoglioso della scelta fatta nel venire alla Lazio: “È stata la scelta più giusta quella di venire in Italia. Qui si vive molto bene, il clima è piacevole e il cibo molto buono. La gente è molto rilassata”.

E alla fine concede anche una sua visione sul calcio odierno: “Oggi è difficile fare calcio e parlare di calcio senza allestire uno show”. Molte cose sono cambiete oggi: “Prima i ragazzi delle giovanili venivano educati da quelli più esperti. Io stesso ho portato i palloni ai campioni della prima squadra. Così come i coni e tutti gli strumenti per gli allenamenti. Poi se mi scordavo qualcosa mi “picchiavano” (ride, ndr). Se oggi dici a un ragazzino di portarti i palloni quello ti risponde “E tu non ce le hai due braccia?”.

Il Panzer fa anche un’analisi del calcio italiano: “All’inizio quando sono arrivato in Italia non è stato facile, visto che le difese sono molto più attente, poi con il tempo ho imparato a riconoscere i buchi lasciati dagli avversari. Se l’Italia è ancora il Campionato dei sogni? Per un giocatore esperto come me si. Cosa non funziona nel calcio italiano? Per esempio i prezzi dei biglietti sono troppo alti, il calcio non emoziona più. Molti problemi sono stati individuati e questo è il primo passo per migliorare”.

Poi Klose parla anche del sul suo ruolo: punta centrale o falso nueve, il Panzer tedesco non ha dubbi e lancia una frecciatina al suo ex allenatore Luis Van Gaal: Sicuramente non fantasista, nel caso in cui Van Gaal avesse ancora dubbi. Mi disse che potevo giocare solo come numero 10 e al Bayern ci ho pure provato, ma i risultati sono stati pessimi! Non mi muovevo bene e non toccavo mai il pallone, gli dissi che quello non era il mio ruolo naturale. La finale di Champions del 2010? Sonoe entrato solo negli ultimi 30 minuti, ma l’Inter avrebbe vinto lo stesso, era troppo forte. Comunque voglio precisare che io con Van Gaal ho imparato molto e ogni tanto ci sentiamo ancora”.

Klose nel corso dell’intervista si sofferma ancora sulla sua carriera e sul suo futuro: “Sono contento che la mia carriera sta per finire. Voglio salutare tutti nel migliore dei modi, non voglio diventare un peso per la squadra. Appena finisco di giocare subito allenatore? Non sono un tipo che perde tempo, quello me lo concedo al massimo quando vado a pescare. Voglio prendere il patentino da allenatore il prima possibile. Se ne ho abbastanza del calcio? Non ne avrò mai abbastanza. Ho sempre il vissuto nel mondo del calcio e voglio continuarlo a fare. Anche quando si tratta dei miei figli cerco di capire dove possono migliorare. In passato uno dei due faceva il portiere, poi ha cambiato ruolo quando per sbaglio gli ho rotto la mano. Tirai un rigore troppo forte e purtroppo gli ho fatto male, da quel momento è diventato un centrocampista. Ci è voluto qualche tempo per fargli capire determinati movimenti in campo. L’altro invece gioca in attacco. Quale squadra si avvicina alla mia filosofia di gioco? Sicuramente il Bayern Monaco. Quando si muovono senza palla sono affascinanti. Da quale allenatore voglio copiare qualcosa? Ho avuto ottimi allenatori e ognuno mi ha trasmesso qualcosa di positivo. Allenare in Bundesliga? Si, è il mio obiettivo principale, anche se il mio futuro è ancora incerto, posso immaginare qualsiasi cosa, anche di fare lavori che ho fatto in passato o di aprirmi una ditta tutta mia”.

E si torna anche a parlare del passato: “Nella mia carriera ho raggiunto ogni traguardo, ma ho perso la finale dell’Europeo nel 2008 e la finale di Champions nel 2010. Nel 2002 ho perso anche una finale Mondiale, pensai che non mi sarebbe più capitata un’occasione del genere, ma alla fine non è stato così… Se c’è una squadra dove avrei voluto giocare? Mi sono trovato bene in tutte le squadre. Kaiserlautern era la mia città, a Brema mi sono evoluto come calciatore grazie a Schaaf.. Al Bayern Monaco ho imparato moltissimo sia dal punto di vista calcistico, che umano. Per questo ci voglio tornare presto. Poi sono andato alla Lazio perché almeno una volta nella vita bisogna giocare all’estero. Mi ha cercato solo il Bayern Monaco? No, in passato mi hanno contattato anche il Barcellona e un paio di club inglesi. Oggi il calcio è diventato uno show? E’ difficile dividere il calcio dallo spettacolo. Io non ho social network perchè non fare della mia vita privata uno spettacolo. La mia capriola? Quando mi riusciva si, ma delle volte non ho fatto un grande figura (ride, ndr). Quando farò l’utlima capriola? Non lo so, anche al Mondiale non volevo farla, è semplicemente capitato“.

Marco Giuliani/Francesco Ponticiello – Lazionews24

Pubblicato il 22/03 alle 20:04

 

 

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