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Klose: “Non abbiamo giocato male, ci voleva più profondità. Futuro? Non ho ancora deciso…”
Miroslav Klose è intervenuto ai microfoni di Rai Sport dopo la sconfitta contro la Juventus in Coppa Italia. “La Juventus non è il Bologna, penso però che non abbiamo giocato male. Dovevamo trovare più profondità in quella che era una partita secca. Quanto mi manca il gol? Tanto, è normale per un attaccante. Sto facendo tanto in allenamento, ora sono in buona forma, è un buon segno“. Su Mauri: “Per un attaccante la sua presenza fa bene, è un giocatore che ti crea spazio. Sceglie il mister, ma spero che Mauri possa fare minuti in più, è un giocatore intelligente“. Infine, sul futuro: “Non ho ancora deciso, devo vedere come sta il mio corpo e decidero con la mia famiglia in due ore”.
La Lazio esce a testa alta, ma non serve per continuare il cammino in Coppa Italia. Ai microfoni di LazioStyleChannel si è così espresso Klose:
Testa al Chievo…
“Domenica dipenderà da noi. Dobbiamo sfruttare ciò che creiamo per esprimere il nostro calcio. Stasera era una partita secca, volevamo vincere. Abbiamo fatto cose buone ma abbiamo troppa paura e non riusciamo a creare occasioni. Servono più cross in area, abbiamo diversi giocatori bravi di testa, prima o poi il gol arriva”.
Cosa serve per cambiare?
“Dobbiamo creare più occasioni. Se noi andiamo in vantaggio riusciamo a giocare più liberi. Dobbiamo giocare più avanti adesso che c’è compattezza. Dobbiamo continuare così, perchè oggi abbiamo messo in difficoltà la Juventus. E’ stata una partita maschia, bene nel pressing avanti ma dietro serve sicurezza. Una volta trovato il gol loro si sono chiusi, non siamo più riusciti ad affondare. Vogliamo tutti uscire da questa situazione!”.
Il Panzer tedesco ha parlato anche ai cronisti presenti in zona mista: “Conoscevamo il valore della Juventus, nel primo tempo e nella fase iniziale della ripresa abbiamo giocato bene, mantenendo un buon possesso palla. Serve rischiare di più, attaccando senza paura e cercando maggiormente la profondità. È importante ripetere quello che proviamo in allenamento. Per uscire da questa situazione serve portare sul campo quanto facciamo in settimana. In una partita secca, ci vuole coraggio e non paura di sbagliare. Siamo pagati per giocare, non bisogna temere i giudizi. Felipe Anderson? È un ragazzo sensibile e proviamo ad aiutarlo, ma le reazioni deve farle vedere lui. A Firenze ha fatto bene, ora deve sbloccarsi definitivamente. Pochi palloni giocabili? Da quattro anni e mezzo sono abituato ad avere pochi palloni per segnare. Prima riuscivo a concretizzarli, se ora non ci riesco è colpa mia. Voglio aiutare la squadra, l’importante è essere tornato nella migliore condizione fisica”.