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Lazio, Kovacevic: «I tifosi mettevano pressione, Sinisa era un leader»
Kovacevic parla della sua esperienza alla Lazio: il serbo si aspettava più spazio ed è stato impressionato dalla pressione dei tifosi
Darko Kovacevic vestì la maglia della Lazio per un anno e mezzo, poi i problemi societari lo portarono in Spagna.
A distanza di anni il serbo è tornato a parlare della sua esperienza biancoceleste e di quel fatidico 14 maggio 2000 che visse con la maglia della Juventus. Ecco le sue parole a Gianlucadimarzio.com: «Lo Scudetto del 2000 è la spina nel fianco della mia carriera, vincere sarebbe stato un orgoglio. Eravamo sempre stati primi e meritavamo quel titolo. A Perugia pioveva soltanto sul ‘Curi’, fuori no. Collina lanciava il pallone e non rimbalzava, sembrava quasi impossibile giocare. Quella Lazio comunque aveva una delle squadre più forti di sempre. Mi aspettavo più spazio: all’inizio giocavo, ma senza grandi risultati. C’era grande concorrenza e poi iniziarono anche alcuni problemi societari, così tornai in Spagna. Ricordo la pressione dei tifosi: se non vincevi le partite, a Formello ti ritrovavi la gente fuori».
MIHAJLOVIC – L’ex attaccante ha poi voluto raccontare un aneddoto sul suo ex compagno Sinisa: «Ho sentito spesso il vice Tanjga per sapere come stava, ero sicuro ce l’avrebbe fatta. Ne ho conosciuti pochi come lui, già da giocatore era un leone. Voleva sempre vincere, potevi anche essere suo amico, ma in allenamento ti tirava certi calci. Era un leader e lo è anche oggi da allenatore».