2013
L’ambasciatore polacco a Roma: “Nulla di straordinario, non vorrei diventasse caso diplomatico”
La vicenda dei tifosi laziali fermati a Varsavia è arrivata ad essere oggetto di discussione anche del Parlamento Italiano. Una vicenda che non sta facendo ben figurare la polizia polacca. Per far luce sulla posizione della Polonia in merito, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo il rappresentante dell’ambasciata polacca presso Roma, Wojciech Ponikiewsky: “La versione che ho avuto dalla polizia polacca, incomincia il giorno prima, quando 17 tifosi laziali hanno creato disturbi per strada per poi rifuggiarsi in albergo. Giovedì pomeriggio, invece, 200 tifosi hanno avuto un comportamento di disturbo ed aggressivo verso cittadini e polizia, così 150 persone sono state fermate, tra cui 136 tifosi italiani. Il giorno dopo tutti i tribunali di Varsavia hanno lavorato duramente per sentire i fermati. Non credo che le autorità abbiano fatto firmare ai tifosi un foglio in cui si prendevano le colpe dell’accaduto senza possibilità di sentire un avvocato difensore. Per ora, in galera rimangono 22 persone. Le autorità italiane sono al lavoro e premono affinchè vengano rilasciati questi ragazzi, ma non è così semplice perchè in Polonia la magistratura è del tutto svincolata dal potere politico. Si parla spesso di un collegamento tra quanto accaduto con i tifosi laziali e quel che è successo l’11 novembre, ma non credo che la Polizia abbia risentito di questo fatto. E’ normale che ogni concittadino faccia pressione affinchè i propri amici tornino a casa. Ma vorrei che il fatto non diventasse un caso diplomatico, non c’è nulla di straordinario in questa situazione”.