2015

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO- La partita dei rimpianti!

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Termina 1-1 la prima uscita in Europa League della Lazio di Pioli. Sul campo del Dnipro, ottima prova dei biancocelesti che hanno sempre avuto in mano il pallino del gioco, unica distrazione quel gol arrivato 30 secondi dopo i 3 minuti di recupero assegnati.
Turn-over massiccio per il tecnico emiliano che si affida ancora al 4-2-3-1. Marchetti fra i pali, linea difensiva composta da Konko a destra che torna dopo quasi un anno dalla sua ultima partita da titolare, i centrali sono Hoedt e Gentiletti con Radu a sinistra. Onazi e Parolo i due mediani con Anderson, Milinkovic-Savic e Kishna dietro a Matri. Una Lazio ordinata e ben messa in campo non va mai in difficoltà contro un avversario che con il 4-1-4-1 non si sbilancia mai. Prima occasione sui piedi di Matri che detta il passaggio a Onazi e elude la linea difensiva avversaria con un contromovimento, il tiro del centravanti viene deviato sul palo dal portiere. Al 34′ arriva il vantaggio, palla al bacio di Kishna che trova al centro dell’area la testa di Milinkovic Savic che si libera della marcatura di Douglas con grande prestanza fisica .Come l’olandese anche il serbo alla sua prima da titolare trova il gol. La Lazio va negli spogliatoi con in tasca il vantaggio. Iniza la ripresa e il copione non cambia, evidente supremazia territoriale dei ragazzi di Pioli che non vanno mai in difficoltà contro quella che dovrebbe essere delle pretendenti alla vittora del titolo. I biancocelesti vanno ancora avanti e sfiorano il raddoppio con Milinkovic-Savic che si libera in area di un avversario con la sua solita fisicità e prova a restituire il favore a Kishna ma l’olandese non arriva per poco. Pioli a metà del secondo tempo richiama un Matri che non è ancora al 100% e Kishna per inserire Keita e Candreva. 
Negli ultimi 10 minuti del match esce fuori il Dnipro, gli ucraini sono molto più avanti dal punto di vista fisico dato che domenica giocheranno l’ottava partita in campionato. All’ 80 parata d’istinto di Marchetti che salva la Lazio. L’ultimo cambio biancoceleste arriva all’ultimo minuto regolamentare, fuori un grande Milinkovic Savic dentro Mauri.
Quando si aspettava solo il triplice fischio arriva la beffa. Calcio d’angolo dalla destra, la palla va a finire sul secondo palo, la linea difensiva della Lazio si fa attirare dalla palla e lascia libero il centro dell’area. Matos dopo aver vinto una serie di rimpalli alza la testa e vede Selezn’ov solo, per l’attaccante lasciato a tu per tu con Marchetti è un gioco da ragazzi realizzare.. Errore da dilettanti per la retroguardia biancoceleste che ben si era comportata per tutta la partita. 
Passo avanti dal punto di vista della prestazione rispetto alla gara interna con l’Udinese. Pioli sale sull’aereo di ritorno con più certezze che dubbi, ottime le prove di Hoedt, Onazi e Milinkovic Savic che metteranno in difficoltà il tecnico anche in vista di Napoli. La squadra sta ritrovando la condizione fisica che fino ad ora era mancata. C’è rammarico per quel gol preso alla fine, la Lazio infatti con la vittoria sarebbe stata solo in vetta a 3 punti. Manca ancora un pizzico d’esperienza ma con una formazione imbottita di “riserve” i biancocelesti hanno dominato i vice-campioni, con il tempo le cose potranno solo migliorare.

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