2015
L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Dov’è finita la Lazio di Pioli?
Terza sconfitta consecutiva in campionato per la Lazio che crolla anche sotto i colpi della Roma. Dopo le partite con Atalanta e Milan, ancora una volta la squadra di Pioli si rende protagonista di una prestazione indecorosa. Per contenere una Roma devastante a centrocampo e sugli esterni, il tecnico emiliano cambia modulo e si affida al 4-3-3, inserendo Radu sulla linea difensiva e avanzando Lulic su quella mediana. La mossa tattica è stata adottata per creare parità numerica a centrocampo e raddoppi su Gervinho e Salah, ma questo soluzione non porta frutti ai biancocelesti.
Dopo 10 minuti la squadra giallorossa si porta in vantaggio: Dzeko punta Gentiletti che lo stende, Tagliavento indica il dischetto. Il contatto è accaduto evidentemente fuori dall’area, ma il fischietto di Terni indica la massima punizione. Errore del difensore argentino, entrato in ritardo e maniera troppo irruenta sull’attaccante bosniaco. In quei casi sarebbe più opportuno temporeggiare e aspettare un raddoppio di marcatura. Va su dischetto Dzeko che calcia centrale e batte Marchetti.
Si mette subito in salita per la Lazio che presa anche dal nervosismo del rigore non riesce a creare trame di gioco. Troppo avulso dall’azione Parolo, recuperato in extremis ma con una condizione fisica precaria. Biglia ci prova ma è non è assistito dal resto della squadra. Nei primi 45 minuti la Lazio si rende pericolosa solo con la prodezza di Felipe Anderson, finita sulla traversa e il bel fraseggio Parolo e Radu con salvataggio di Rudiger su Djordevic. Troppo poco per provare a recuperare un derby.
Nel secondo tempo la musica non cambia. Pallino del gioco sempre in mano alla Roma, molto più fresca mentalmente e fisicamente. Lazio sempre costretta a rincorrere. Al 62’ arriva il raddoppio giallorosso: lancio perfetto di Nainggolan a cercare Gervinho, l’ivoriano dalla sinistra taglia verso il centro, brucia in velocità Basta e buca Marchetti sul proprio palo. Si fanno attirare dal pallone Mauricio e Gentiletti che si stringono troppo verso la parte sinistra del campo, questo movimento lascia Basta tutto solo in balia della velocità di Gervinho. Grandi responsabilità anche di Marchetti che fa passare la palla dove non dovrebbe mai passare. E’ frastornata la Lazio, incapace di creare pericoli a Szczesny. Troppo tardivo l’ingresso di Keita che con la sua rapidità prova a dare imprevedibilità alla manovra, ma il risultato è ormai compromesso.
Termina così il terzo derby in due anni per Pioli, ancora mai vittorioso contro Garcia. Aldilà dell’errore di Tagliavento che ha condizionato non poco la storia della partita, sotto accusa le scelte del tecnico e la prestazione di tutta la squadra. Troppo spesso si cercava di iniziare l’azione con lanci lunghi, quando invece sarebbe stato meglio optare per il gioco palla a terra, con il quale la Roma ha dimostrato spesso di andare in difficoltà. Sbagliato l’approccio alla gara di tutti i giocatori biancocelesti, a cui sembra ancora astratto il significato di “derby della Capitale”. A questo punto della stagione, considerando anche la sosta, è arrivato il momento di tirare delle somme. A Formello serve gente motivata e con voglia di vincere. Staff tecnico, giocatori e società, tutti sul banco degli imputati.