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L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – A Frosinone ennesimo passo falso, adesso resta solo l’Europa

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Solito copione, solito film, solita Lazio. Dopo un ottimo pareggio esterno contro il Galatasaray, la squadra di Pioli non va oltre uno scialbo 0-0 in terra ciociara. Se nella partita precedente arriva una prestazione buona, in quella successiva ne arriva subito una deludente. Non è sicuramente la continuità la caratteristica principale dei biancocelesti; lo dimostra il dato che vede la Lazio non vincere due partite di fila da esattamente un girone, quando vennero conquistati i 3 punti contro il Verona e con il Frosinone.

CERCASI A. A. ATTACCANTE – Passano giorni, settimane, mesi e partite ma il numero dei gol delle punte resta sempre invariato. Il compito del centravanti una volta era quello di depositare la palla in rete, cosa che sembra essere più unica che rara dalle parti di Formello. Incredibile come un giocatore dal palmares di Miro Klose, rischi di terminare la stagione con 0 marcature all’attivo. Chi deve concludere in porta è ovviamente l’ultimo responsabile di un sistema di gioco che non funziona, infatti nessuno dei tre, viene quasi mai messo nelle condizioni di poter calciare verso il portiere avversario. Djordjevic dopo essersi presentato bene nella precedente stagione, sta faticando e non poco quest’anno. Con molta probabilità sarà l’unico dei tre ad essere confermato anche la prossima stagione, non per essersi distinto rispetto agli altri due, ma per il semplice fatto che ha ancora due anni di contratto. Con un attaccante titolare e senza avere tutte le pressioni addosso, forse anche lui potrebbe fare meglio. E pensare che la sua storia alla Lazio sarebbe potuta cambiare se solo quel palo-palo contro la Juventus fosse entrato… Infine c’è Matri, arrivato a poche ore dalla chiusura del mercato, ma autore di gol quasi tutti fondamentali. Di tutti e tre l’ex Milan è sicuramente quello che ha convinto di più; nonostante a Istanbul non abbia giocato benissimo si era comunque procurato due rigori. La panchina di ieri lo proietta quasi sicuramente ad una maglia giovedì.

DA PUNTO DEBOLE A PUNTO DI FORZA – Nel corso della stagione, quando si cercavano i veri motivi della crisi, ci si è fossilizzati troppo sul reparto difensivo, quando invece le maggiori carenze sono dalla trequarti in avanti. Da ormai molto tempo la linea difensiva, esce dal campo con una sufficienza piena: Konko sta vivendo la sua migliore stagione (cosa fa un contratto in scadenza…), Bisevac, Hoedt e Mauricio si sono integrati bene e con il passare del tempo commettono sempre meno errori. Stesso discorso per Radu e Lulic che sulla corsia mancina non vanno quasi mai in difficoltà. La solidità acquisita in difesa, rende la Lazio, una squadra difficilmente battibile nel doppio confronto andata e ritorno, ma il rovescio della medaglia dice che, se si continuerà con questa scarsa incisività sotto porta, anche in Europa League il cammino sarà breve.

QUESTIONE DI PRIORITÁ – Il sesto posto occupato dal Milan è ora distante sei punti. Dalla partita di ieri si intuisce che la società e il tecnico, sono decisi a puntare più sull’Europa League, che sul campionato. La stagione potrebbe essere considerata positiva soltanto in caso di una vittoria della competizione, (cosa molto utopistica), ma giocarsi un quarto di finale di prestigio, rappresenterebbe comqunque una bella vetrina per il club. Giovedì sera alle intorno alle ore 21:00, la stagione della Lazio potrebbe subire una svolta, o chiudersi drasticamente, con tre mesi d’anticipo.

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