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L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Col Gala si rivedono intensità e bel gioco. Unico assente…

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Turchia, Lazio, Arbitri. Tre parole chiave per riassumere in breve l’Europa League recente dei biancocelesti. Sono passati ormai tre anni da quella maledetta notte di Istanbul, ma la ferita non si è ancora rimarginata anzi, il signor Michael Oliver, stava riuscendo nell’impresa di riaprirla. Tre rigori non dati, la mancata espulsione di Donk e il gol dei turchi in evidente fuorigioco, non bastano però a mettere KO la Lazio, che strappa un ottimo 1-1 in terra turca.

NON C’È DUE SENZA TRE – Quando hai 20 anni ma dimostri la personalità di uno di 40, tutto ti sembra troppo facile. Dopo San Siro e il Franchi, Sergej Milinkovic-Savic, conquista anche la Türk Telekom Arena. Nella bolgia infernale di Istanbul, il serbo non si fa intimidire e lotta su tutti i palloni, uscendo sconfitto da pochissimi contrasti e siglando anche il gol del pareggio, pesantissimo in vista del ritorno. Le reti realizzate potevano essere più di una, ma al giovane, è mancata la giusta lucidità sotto porta.

PICCOLI SPRAZZI DI “VECCHIA” LAZIO – Per lunghi tratta si è rivista la Lazio dello scorso anno: compatta, aggressiva e alla continua ricerca del gol, nonostante l’1-1, andasse più che bene. L’atteggiamento prudente scelto da Pioli fa si che agli avversari non vengano mai concesse occasioni, a parte quella del gol, in cui Donk scatta in posizione di fuorigioco. Partita controllata dall’inizio alla fine dai biancocelesti, bravi a non disunirsi in occasione dello svantaggio. Biancocelesti padroni del campo dall’inizio alla fine e mai in difficoltà contro un avversario molto modesto.

POCA CONCRETEZZA SOTTO PORTA – Non era facile riuscire a strappare un risultato positivo in quell’ambiente infuocato, ma i capitolini ci sono riusciti e anzi, potevano anche tornare in Italia con una vittoria. Polveri bagnate per Matri, che ha avuto sui propri piedi diverse chance per andare in gol. Bravo però allo stesso tempo a conquistarsi due penalty (non visti soltanto dall’arbitro). Torna l’intensità ma viene meno la brillantezza in fase realizzativa. Nel primo tempo e soprattutto nel secondo sono tante le occasioni non sfruttate: Lulic e Candreva sulla fascia fanno come vogliono, sono sempre liberi di andare sul fondo, ma al centro manca lo stoccatore. Klose fa un ottimo lavoro di manovra, in fase realizzativa però, non riesce ancora ad incidere. Tenendo conto della pochezza dell’avversario la qualificazione poteva già essere chiusa ieri sera. Il Galatasaray è ampiamente alla porta di Biglia e compagni che tra una settimana, per passare il turno, dovranno vincere oppure accontentarsi dello 0-0.

NIENTE CALCOLI – Giovedì si gioca l’Europa League del presente, domenica quella del futuro. Non bisogna fare calcoli a questo punto della stagione, in ogni partita bisogna vincere. Il disastroso girone d’andata, non consente più errori alla squadra di Pioli. In caso di vittoria laziale sul Frosinone, il sesto posto sarebbe a soli quattro punti, in attesa del big match del San Paolo di lunedì tra Napoli e Milan. Un posto in Europa, conquistato in extremis, non farebbe sicuramente balzare di gioia i tifosi, ma andare avanti nella coppa del giovedì, magari giocando nel prossimo turno con una squadra blasonata, riporterebbe quel pizzico di entusiasmo sempre mancato quest’anno. Tutto in una settimana. Lazio il futuro è nelle tue mani…

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