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L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – É una Lazio bipolare: al Franchi la migliore uscita stagionale

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Si conclude come meglio non poteva il 116° compleanno della Lazio. Dopo aver sbancato Milano, la squadra biancoceleste vince anche al “Franchi” e si conferma “ammazzagrandi”. E’ passato un anno e mezzo, ma finalmente Pioli e il suo gruppo hanno capito che a Calcio si può vincere anche aspettando l’avversario e non solo andando a pressare come dei forsennati a tutto campo. L’atteggiamento tattico più accorto premia anche questa volta e, come con l’Inter, i tre punti sono una conseguenza.
La Fiorentina come da parecchi anni a questa parte è una squadra bella da vedere, ma che va in difficoltà quando gli spazi sono chiusi. La Lazio le concede il pallino del gioco, ma la squadra di Paulo Sousa effettua un possesso di palla sterile, a tratti snervante anche per gli stessi tifosi viola. Appena si riconquistava palla, da una parte Konko e Candreva, dall’altra Radu e Keita avevano il compito di far partire il contropiede. Partita calcolata perfettamente da Pioli.
La differenza rispetto al match contro il Carpi non è stata soltanto tattica, ma anche negli uomini. In questo momento, con un Parolo ancora lontano parente di quello visto lo scorso anno, Biglia e Milinkovic risultano fondamentali. Grande lavoro del serbo che dimostra ancora una volta carattere nell’ignorare i fischi, anzi li sente, incamera tutto e offre un’altra prestazione superlativa. Il gol è solo per palati fini. Ancora una volta va sottolineata la prova del reparto difensivo: Konko sta vivendo una seconda giovinezza e le intere giornate passate in Paideia sembrano solo un lontano ricordo. Ennesima partita da 7 in pagella per Mauricio e Hoedt, troppe volte considerati il punto debole di questa squadra, ma in crescita costante nell’ultimo mese e mezzo. Non fa più notizia la ritrovata condizione mentale e fisica di Radu, sceso in campo con l’influenza e costretto ad arrendersi a 15 dal termine. Se non fosse stato per un infortunio di Berisha, ieri la difesa laziale avrebbe chiuso in casa di una delle pretendenti allo scudetto con 0 gol al passivo.
Quando c’è da fare la battaglia Candreva-Djordevic e Keita non si tirano certo indietro. Il serbo prende una quantità industriale di calci e spintoni e al primo pallone utile regala a Keita il secondo gol stagionale. Buona prova di sacrificio del ventenne ancora molto acerbo, ma il ragazzo si farà. Prestazione superlativa ancora di Candreva, la ripresa della squadra dipende anche dal suo grande momento di forma.
La partita del “Franchi” lascia però l’amaro in bocca per quello che è stata questa prima parte di stagione. “Perché la Lazio non può recitare il ruolo da protagonista in questo campionato?”- si saranno domandati i tanti tifosi laziali. In Serie A quest’anno non ci sono squadre imbattibili e la Lazio avrebbe potuto dire la sua anche per le prime tre posizioni. La vittoria di ieri fa capire anche che, quando non si può sbagliare non si sbaglia, ottimo auspicio per le partite di coppa diventate, giocoforza, l’obiettivo principale. Dopo Milano, il popolo laziale era sicuro di una svolta, ma la partita contro il Carpi è stato uno spettacolo indecoroso. A Bologna si può e si deve vincere. Il quinto posto della Roma dista 7 punti, niente in confronto ai 12 recuperati l’anno scorso. Non è tardi per salvare quest’annata, ma la vittoria contro la Fiorentina sarà l’ennesima illusione o la conferma che la Lazio è tornata?

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