2014
L’egoismo di Klose fa male alla Lazio. Svegliati Edy: dai spazio a gente motivata
Assente nella vittoriosa trasferta contro la Fiorentina per un problema al costato, Miroslav Klose è miracolosamente riapparso in campo qualche giorno con la Nazionale tedesca nell’amichevole contro il Cile. 45 minuti in campo senza lasciare il segno e poi il rientro a Roma. La domanda che si sono posti tutti è – Ma non stava male? – “So che si è curato in Germania, forse ha fatto qualche infiltrazione” – ha detto il tecnico biancoceleste Reja nella conferenza stampa precedente alla disfatta con l’Atalanta – “L’importante è averlo in forma per il rush finale di questa stagione”. Come no… Il tedesco ieri è stato trasparente per tutti gli 86 minuti in cui è rimasto in campo. Non un tiro, una sponda, un colpo di testa, il nulla assoluto. Il genuino Edy forse, è ancora troppo convinto di avere a che fare con un professionista esemplare per rendersi conto che il tedesco sta giocando col freno a mano tirato, tanto da continuare a voler puntare su di lui (sarà anche per assenza di alternative, ma questa è un’altra storia).
La conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) che Klose si stia risparmiando per il torneo Mondiale in Brasile (l’ultimo della sua carriera, quello in cui può raggiungere una serie di record storici bla, bla, bla…) arriva direttamente dalle sue parole rilasciate dall’attaccante a SportBild.de: “So come ci si deve preparare a un torneo del genere, a 35 anni grazie a Dio ho gia giocato Coppe del Mondo e Campionati Europei. Chi crede che per mettersi in forma bastino due settimane di ritiro in Alto Adige al termine del campionato si sbaglia di grosso”. Continua ad essere evidente, dunque, la volontà di Klose di centellinare gli sforzi per rendere al meglio con la rappresentativa tedesca. Queste parole sono una risposta indiretta alle dichiarazioni del C.T. tedesco Löw, il quale continua a ribadire che nessuno deve sentirsi sicuro del posto, e che solo chi sarà in piena forma farà parte della spedizione teutonica in Brasile. Vista la scarsa condizione di Klose tra i nomi a rischio taglio c’è anche quello del 35enne laziale.
La grande confusione dell’ambiente laziale alle prese con il climax della protesta anti-Lotito, sta facendo passare inosservato il comportamento poco esemplare del tedesco. Un atteggiamento dalla gravità non secondaria visto che Klose è profumatamente pagato dalla Lazio, e per questi colori dovrebbe mettere in campo tutta la sua esperienza, la sua qualità, e invece non fa altro che sbandierare il suo interesse ad arrivare al top in Brasile. Per non parlare poi del suo futuro più che incerto in maglia laziale, sul quale continua a non dare rassicurazioni: “Ho diverse offerte da valutare, voglio giocare ancora ad alti livelli per due anni” ha ribadito Klose al portale tedesco. Volendo fare una metafora, continuare con Klose, è come stare con una donna sapendo che pensa a un altro uomo. A questo punto allora, visto che la Lazio è fuori dalle coppe e lontana da piazzamenti europei, largo a gente motivata come il colombiano Brayan Perea, uno che silenziosamente ogni volta che è sceso in campo ha sempre dato il suo contributo. Uno che con quel salto in mezzo ai tifosi laziali accorsi a Sofia, dopo il gol al Ludogorets, ha dimostrato un grande attaccamento a questi colori. Attaccamento, sì, avete capito bene, sarà pure anacronistico come concetto ma la Lazio ha bisogno di gente che la ami, a partire da quelli che vanno in campo. Capito Klose?