2015
L’ultimo saluto di Gonzalez: “Ho bisogno di giocare con continuità. Ringrazio i tifosi, la Lazio rimarrà nel mio cuore”
E’ arrivato alla Lazio nell’estate 2010, con la sua grinta ha conquistato i cuori dei tifosi biancocelesti. Parliamo di Alvaro Gonzalez, nuovo calciatore del Torino. Il ‘Tata’, 146 presenze con la maglia della squadra capitolina, ha lasciato un ultimo saluto alle frequenze di Radiosei: “Avevo bisogno di giocare di più. È da un po’ che alla Lazio non trovavo spazio. Ho giocato poche partite, ciò non mi dava la continuità per un posto in nazionale, ma anche per trovare la migliore condizione”.
Hai già parlato con Ventura?
“Ancora non ho avuto modo di parlarci. Ho sentito le sue parole e so che ama avere i giocatori sempre concentrati e al 100%. Sono uno che lavora molto. Da questo punto di vista non avrò dei problemi”.
Il modulo di Pioli non faceva per te? Hai dei rimpianti per non aver fatto il possibile?
“Il modulo era adatto alle mie caratteristiche. Se non gioco in un centrocampo a tre con due mediani quando gioco? (ride, ndr). Le occasioni che ho avuto ho provato a sfruttarle al meglio, poi Pioli ha fatto altre scelte e io le ho accettate. A questo punto non ce la facevo più ad aspettare e per non perdere il contatto con il campo e la Nazionale, per questo ho scelto una piazza importante come Torino”.
Hai particolari rimpianti in questi ultimi anni?
“Ripeto, ho sempre lavorato e il massimo. Ho avuto un paio di infortuni che mi hanno penalizzato, ma quando sono stato chiamato in causa ho sempre cercato di fare il meglio che potevo. Il mister ovviamente deve fare le proprie scelte. Ci sono giocatori che sanno accettare questo ruolo, ma io sento ancora il bisogno di lottare per cercare di giocare con più continuità in un’altra squadra”.
Quali sono le emozioni più grandi avute in biancoceleste?
“Ricordo una gara di Coppa Italia contro una piccola. Furono i primi giorni alla Lazio e in quella prima gara segnai anche un gol, fu molto emozionante. Poi ovviamente il gol di testa contro la Juventus che ci ha permesso di arrivare in finale con la vittoria della Coppa Italia, altra enorme emozione che ho avuto con questa casacca”.
Hai qualche sassolino nella scarpa che vorresti toglierti?
“No, non ho nulla da dire in questo senso. Quando sono stato chiamato in causa ho sempre giocato con il cuore e la gente questo me lo ha sempre riconosciuto. Quando sono arrivate le prime voci di una mia partenza mi hanno chiesto di rimanere. Il cambio dell’allenatore in questo senso sicuramente non mi ha aiutato ma è normale che un tecnico faccia le proprie scelte, così come io ho le mie idee”.
A Lazio-Milan eri tu quello con il cappello che è andato da Mexes dopo quella reazione vero?
“Sì! (ride, ndr). È stata anche la mia una reazione istintiva, in quel momento era un po’ nervoso per questa situazione che ora ho finalmente risolto. Sentirmi da parte non mi faceva star bene, ho bisogno di giocare ma spero anche di tornare e continuare a far bene a Roma perché la Lazio è parte del mio cuore”.
Vuoi fare un saluto a tutti i tifosi biancocelesti?
“Ringrazio tutti i tifosi! Sono sempre stati carini con me. Come ho detto la Lazio rimarrà sempre nel mio cuore e spero che possa fare una grande finale di stagione come sta facendo adesso”.