2014

La Lazio condanna il Livorno ed agguanta il sesto posto

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Partita da dentro o fuori per Lazio e Livorno all’Armando Picchi. I padroni di casa devono vincere per trovare una salvezza ormai difficilissima, mentre i biancocelesti sperano ancora in un piazzamento europeo e vogliono approfittare del passo falso del Milan all’Olimpico contro la Roma. 

PRIMO TEMPO – In panchina il rientrante Nicola, prima dell’inizio della gara, prova a caricare i suoi ed anche il pubblico. Così, il Livorno sembra partire bene e al 12′ sfiora il vantaggio, ma un fantastico Berisha nega il gol a Biagianti autore di un’ottima incornata. Passano tre minuti e la Lazio va in vantaggio: cross di Lulic, liscio di Castellini e girata vincente ancora di Stefano Mauri. Ancora il gol il numero sei capitolino, ma quest’oggi, è stato d’aiuto Bardi, poco attento sul suo palo. I toscani non trovano subito la reazione e così, la squadra di Reja abbassa troppo i ritmi ed anche il baricentro, dando fiducia al Livorno che nel finale di primo tempo alza i giri del motore. L’unica chance però viene creata grazie ad un errore di Biglia, Siligardi prova ad approfittarne, ma Ciani salva all’ultimo secondo.

SECONDO TEMPO – Le squadre rientrano in campo con gli stessi uomini e, dopo cinque minuti dall’inizio della seconda frazione, la Lazio condanna il Livorno: cross di Pereirinha, Mauri gira ancora una volta, ma Ariaudo blocca con il braccio, per l’arbitro è rigore. Dal dischetto va Candreva e il centrocampista romano non sbaglia. Il gol dello 0-2 stende definitivamente un timido Livorno e, fino alla fine, Berisha non corre molti pericoli. Anzi, i biancocelesti sfiorano più volte il terzo gol con Onazi, Keita e Candreva, ma Bardi si riscatta dell’errore nel primo tempo. Da segnalare soltanto gli ingressi di Gonzalez, Felipe Anderson e Perea, per Onazi, Candreva e Keita. La partita finisce dopo quattro minuti di recupero: la Lazio vince a Livorno, agguanta il sesto posto a pari merito con il Torino e riduce al lumicino le speranze di salvezza per i toscani.

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