2014

La Lazio guarda al futuro: sono i giovani la base per tornare grandi

Pubblicato

su

In un calcio italiano in crisi ormai da diversi anni, lo sviluppo del settore giovanile può diventare una risorsa fondamentale per uscire dalle sabbie mobili e tornare a competere con le big europee. “Nella Lazio abbiamo instaurato un programma atto a valorizzare prima di tutto le risorse interne, perché sappiamo che puntare su un giovane connazionale vuol dire creare qualità e nuova economia”, si è espresso così sul tema il Presidente Claudio Lotito la scorsa estate. Il progetto esiste, non parte da oggi e possiede basi solide: la società biancoceleste infatti può vantare uno dei vivai più forti d’Italia, e i tre trofei (Scudetto, Coppa Italia e Super Coppa) conquistati nella ultime due stagioni non possono essere solamente un caso. Crescere e un giorno approdare in prima squadra, questo è il destino delle giovani promesse, Keita Balde Diao e Danilo Cataldi sono gli esempi. Entrambi protagonisti assoluti della formazione che ha stravinto il campionato 2012/2013, e sebbene con percorsi diversi, sono riusciti a fare il salto di qualità. Il centrocampista romano ha trascorso un anno di transizione in Serie B al Crotone, per poi essere inserito nell’attuale rosa di Stefano Pioli. L’attaccante spagnolo invece è considerato un vero e proprio fenomeno, tanto da meritare la chiamata nella massima serie già con Petkovic. Gli infortuni muscolari però, avvertiti nella stagione in corso, non hanno permesso loro di esprimersi al meglio delle possibilità, ma ciò nonostante i due aquilotti continuano a godere del sostegno e della fiducia di una dirigenza che monitora attentamente i miglioramenti dei propri talenti.

Giovani di belle speranze – Keita e Cataldi sono i punti di riferimento dei calciatori che fanno parte della Primavera della Lazio, ma anche di coloro che ne hanno fatto parte in passato e attualmente sono in prestito in altre società. Guido Guerrieri, Franjo Prce, Alessandro Murgia, Mamadou Tounkara, Christopher Oinkonomidis e Simone Palombi sono i nomi da tenere maggiormente sotto controllo per quanto riguarda la Primavera di Simone Inzaghi. Alcuni di loro sono già stati inseriti ‘tra i grandi’, il difensore croato Prce era seduto in panchina nel match contro l’Inter, Tounkara e Oikonomidis hanno svolto il ritiro estivo sotto gli ordini di Pioli. Il responsabile del settore giovanile, Alberto Bollini, inoltre osserva allenarsi giorno per giorno sui campi di Formello l’estremo difensore Guerrieri, uno tra i migliori classe ’96 italiani nel suo ruolo, a cui la società intende offrire il rinnovo di contratto. Che dire invece di Murgia e Palombi, finiti nel giro della Nazionale Under 19? Il primo è trequartista, sforna assist in quantità indstriale, il secondo è punta centrale, trasforma ogni pallone in rete, non possono ovviamente passare inosservati! Nel campionato cadetto sono finiti alla luce dei riflettori Joseph Minala e Luca Crecco. Il camerunense, dopo un difficile periodo di ambientamento, ha messo a segno due reti consecutive e sta finalmente trovando a Bari, con il mister Davide Nicola, la tranquillità giusta per mettersi in mostra. L’esterno offensivo, in forza alla Ternana, è reduce da una prima metà di stagione di alto livello. Il tecnico della squadra umbra, Attilio Tesser, ha utilizzato Crecco come interno di centrocampo, e le buone prestazioni realizzate in quella porzione di campo gli sono valse la chiamata con la Rappresentativa Under 21 di Serie B. Sospensione del giudizio ancora per Lorenzo Filippini e Cristiano Lombardi, uomini chiave della Primavera dello scorso anno. Rispettivamente con le maglie di Bari e Trapani, non hanno per il momento soddisfatto le aspettative della dirigenza capitolina. Tuttavia, hanno molto tempo a disposizione per mostrare le qualità che, fino a pochi mesi fa, fecero divertire i tifosi laziali, i quali stanno già gustando il momento del loro rientro in Capitale, ansiosi di veder loro indossare i colori biancocelesti.

Rocco Fabio Musolino – Lazionews24.com 

Exit mobile version