2014

La Lazio impatta 1-1 al ‘Bentegodi’: Toni su rigore risponde al vantaggio di Lulic

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La Lazio non va oltre l’1-1 al ‘Bentegodi’ contro il Verona. Mister Stefano Pioli schiera il suo ormai consueto 4-3-3 con Marchetti tra i pali. Linea difensiva formata da Cavanda, De Vrij, Ciani e Radu. In mediana agiranno Biglia, Parolo e Onazi. Tridente offensivo composto da Lulic, Candreva e Djordjevic.

PRIMO TEMPO – Il Verona parte bene, alla Lazio non riesce il solito giro palla. Al 12′ i biancocelesti provano a mettere paura, Biglia raccoglie un pallone invitante da fuori area ma spara alto. I ritmi non decollano, i Veneti sanno di non potersi permettere un altro passo falso e la Lazio non si scopre troppo. I capitolini col passare dei minuti conquistano terreno, anche se la ragnatela di passaggi è troppo lenta. Cosi ci pensa il Verona a far tremare i tifosi ospiti, al 29′ Radu si addormenta, Jankovic scappa a Cavanda e mette in mezzo per Toni, l’ariete non ci arriva per poco. Pioli vuole la linea difensiva alta e Marchetti è costretto a rischiare l’uscita coi piedi per fermare un taglio di Nico Lopez. Al 40′ finalmente ecco Candreva, il tiro dell’esterno laziale finisce però tra i guantoni di Rafael. Insistono ancora gli ospiti, Djordjevic soffia palla a Marquez e offre l’invito a Candreva che non sfrutta l’occasione e si fa rimpallare il tiro. La Lazio adesso è veramente pericolosa e schiaccia nella propria area i padroni di casa. Ancora Candreva chiama palla e dalla destra mette un cross tagliato sul primo palo, Moras liscia clamorosamente, ne approfitta Lulic, che indisturbato segna la più facile delle reti. Irrati fischia la fine del primo tempo con i biancocelesti in vantaggio 0-1, Onazi e Martic iscritti al taccuino dei cattivi.

SECONDO TEMPO – Mandorlini ridisegna i suoi ad inizio ripresa, Martic e Jankovic lasciano il posto a Sorensen e Gomez. Stavolta è la Lazio a cominciare bene, Candreva cerca compagni in area, Sorensen in anticipo su tutti rischia l’autogol ma per sua fortuna trova il portiere attento. I gialloblu ripartono veloci e Cavanda deve far fallo, al 49′ si becca il giallo. Hallfredsson va alla battuta: sul pallone si getta Toni in spaccata, Marchetti blocca a terra. Il Verona prende coraggio insiste, al 51′ De Vrij alza un campanile altissimo, sempre Toni per i suoi si coordina al volo e calcia di destro, palla che tocca l’esterno della rete dando l’illusione del goal. Ancora veneti in attacco, Ciani sbaglia il disimpegno, Lopez sfugge alla marcatura, raggiunge il fondo e mette in mezzo per Toni che di testa prova ad angolare, ma sfiora solo la traversa. I ritmi sono altissimi, la Lazio risponde al 56′ con Parolo che al limite dell’area lascia partire un bolide però troppo centrale. Pioli effettua i primi cambi, Anderson e Gonzalez sostituiscono Lulic e Onazi. Al 68′ ecco l’episodio che cambia la partita: grave ingenuità di Cavanda che si lascia scavalcare dal pallone ed atterrà l’avversario in area, l’arbitro comanda rigore e doppio giallo al difensore. Toni dal dischetto non sbaglia e spiazza Marchetti per la rete dell’1-1. Gli animi si accendono e i calci non si risparmiano, anche Biglia viene ammonito al 75′. Nonostante l’inferiorità numerica è la Lazio a cercare il goal vittoria, Felipe Anderson si invola sulla fascia ma il servizio in area trova un attento Marquez. Gli allenatori giocano le loro ultime carte inserendo Ionita al posto di Tachtsidis e Klose per Djordjevic. All’88 Anderson avvia una ripartenza laziale, Campanharo lo ferma fallosamente e l’arbitro estrae il giallo. La Lazio nel finale avanza con orgoglio, al Verona basta anche un pareggio, ma il match si chiude senza altre emozioni. Un pareggio che non va comunque buttato via, l’errore di Cavanda avrebbe potuto pesare ancor più sull’andamento della gara, tuttavia i biancocelesti non si sono intimoriti e senza soffrire troppo portano a casa un punto che muove la classifica.

 

Rocco Fabio Musolino

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