2013
Lotito sul razzismo: “Settorializziamo maggiormente lo stadio”. E sulla squadra: “Voglio una Lazio operaia”
Claudio Lotito è tornato a parlare del tema razzismo, soprattutto dopo la sentenza Uefa che ha diminuito la squalifica del campo della società biancoceleste e ha limitato le porte chiuse solo alla Curva Nord. A Repubblica Lotito ha dichiarato: “Ho fatto una proposta, ampiamente recepita di settorializzare ulteriormente lo stadio e così circoscrivere in maniera migliore i settori dove succedono queste cose. La curva raccoglie diecimila persone, ma normalmente i comportamenti scorretti sono riferiti sempre a 100-200 persone. Credo che sia giusto in tal senso tutelare le persone che non hanno intenzione di tenere comportamenti scorretti allo stadio, mentre andrebbero condannate solo quelle minoranze che vanno allo stadio con altri fini”.
Il presidente ha poi parlato del momento della squadra:“A Bergamo non abbiamo raccolto quanto meritavamo, ancora una volta per una disattenzione. Dobbiamo avere un atteggiamento più operaio e meno presuntuoso. Il valore dei singoli conta poco, nel calcio bisogna essere un gruppo coeso, determinato, volitivo e con spirito di sacrificio ed umiltà . Nel momento in cui si assumono certe atteggiamenti come quello di domenica si rischia di avere un tracollo: cosa che poi si è verificata, visto che abbiamo perso quando addirittura pensavamo di vincere la parita”.
Poi un pensiero all’allenatore: “Tutti stretti attorno a Petkovic? Noi ci stringiamo tra noi stessi, dall’allenatore al direttore sportivo al management ed in particolar modo alla squadra che deve capire l’importanza e la responsabilità che ha soprattutto nei confronti delle migliaia di tifosi che la seguono anche in condizioni avverse. Dobbiamo esser coscienti di essere una squadra competitiva e dimostrare le nostre potenzialità sul campo. Siamo impegnati su tre fronti e abbiamo avuto in pianta stabile 6-7 giocatori fuori. Adesso abbiamo la convinzione di poter riportare entusiasmo. Appagamento dopo il 26 maggio? La differenza tra le grandi e le altre sta proprio nella capacità di metabolizzare presto certe situazioni: pensiamo al futuro facendo tesoro di quanto fatto”.