2014
La replica di Marotta: “Lotito può dire quel che vuole, rimango del mio pensiero”
Botta e risposta. Tavecchio lancia il sasso, Beppe Marotta non si tira indietro e risponde. Il dg della Juventus ha parlato ai microfoni di ‘Radio 1’: “Si è parlato molto di spartizione dei diritti tv, ma poco di politica calcistica. Con Tavecchio si è iniziato a parlare di riforme, ma per noi è fondamentale creare le seconde squadre, come avviene in tutta Europa tranne che in Italia, invece che di seconde proprietà che non ha nessuno. La Juve ha 65 giocatori quest’anno, tanti dei quali in prestito tra A, B e Lega Pro. C’è bisogno di creare una scuola federale che possa creare dirigenti calcistici e allenatori. Spesso i presidenti non capiscono che ci sono dei dirigenti nel calcio, che nel resto d’Europa hanno uno spazio importante e notevole. Lotito può dire quel che vuole, io rimango del mio pensiero e non mi offendo di certo. Ritengo però pericoloso accentrare il potere in una sola persona. In Italia oggi abbiamo 102 società professionistiche, caso unico in Europa: dobbiamo ridurlo per aumentare la qualità. In Serie A c’è molto più stress perché le piccole danno sempre battaglia; scendere a 18 squadre darebbe modo alle grandi che hanno tanti giocatori in nazionale di far rifiatare i suoi: Buffon lo scorso anno ha giocato più di 60 partite“.