2015

La rinascita di Klose: record e rinnovo

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Essere e avere, è questo Miro Klose. E’ stato tutto, può ancora tutto. Record e rinnovo, ecco cosa si sta prendendo. Con i due gol rifilati al Torino (in Coppa Italia) e al Milan è arrivato a quota 298 reti in carriera (in 734 gare giocate con club e Nazionale). Con la partita di sabato sera è arrivato ad un passo dal rinnovo automatico sino al 2016. L’opzione inserita nel suo contratto scatta al raggiungimento della presenza numero 20 in serie A. Klose è quota 17 presenze in campionato, gli basterà giocare contro Cesena, Genoa e Udinese (le prossime tre gare di campionato) per tagliare il traguardo. Al “Friuli” si giocherà il 15 febbraio, potrebbe essere il giorno del rinnovo.

L’accordo Lazio-Klose fu siglato a maggio. Miro firmò di nuovo, lo fece senza aspettare il Mondiale. Lotito e Tare inserirono l’opzione e il tedesco disse sì. Lotito e Tare non hanno mai fatto i calcoli con l’età di Klose, ma solo col suo talento. Miro compirà 37 anni a giugno, nel 2016 avrà 38 anni. Sì, l’opzione esiste ed è automatica, ma contano anche i rapporti. La Lazio e Klose, pur legandosi per un’altra stagione, saranno liberi di separarsi a fine anno, non ci sono obblighi per quanto esistano contrattualmente. E’ vero, sino a pochi giorni fa si parlava dello sfogo amarissimo di Miro, della sua voglia di giocare, della rabbia provocata dalle esclusioni, della possibilità che partisse a gennaio. E’ cambiato tutto in una notte: una prestazione dorata e l’infortunio di Djordjevic hanno indirizzato il destino. Come riporta Il Corriere dello Sport, Klose rimarrà a Roma, avrà più spazio. La Lazio non ha mai pensato di venderlo e s’affiderà ciecamente a lui. Igli Tare, il diesse laziale, prima del match col Milan era stato chiaro, le sue dichiarazioni non hanno avuto bisogno di un aggiornamento alla luce dei fatti accaduti a tarda sera: «Klose ha un contratto con la Lazio, c’è l’opzione di un altro anno. Abbiamo traguardi da raggiungere, deve svolgere un ruolo importante per trascinare questa squadra nel girone di ritorno».

Il rinnovo è questione di tempo, lo è anche il record. La carriera di Miro Klose è scienza del calcio, è matematica pura. Dall’Homburg (1998/99), dalla lega regionale tedesca, alla Lazio in serie A: il Kaiser ha raggiunto i 298 gol in carriera, tra due gol centrerà le 300 reti. Ha segnato ovunque e comunque, in Germania e con la Germania, in Italia, in tutto il mondo, in qualsiasi competizione. E’ sempre il suo anno, non smette di migliorarsi, di cercare nuovi orizzonti, di inventare nuovi obiettivi. Non ha chiuso col record di gol firmato con la Germania e col record di gol firmato ai Mondiali. E’ pronto per scrivere un nuovo capitolo della sua storia unica. Le sue medie realizzative restano altissime, segnare 298 reti in 734 presenze vuol dire segnare 2,4 gol a partita. Miro quest’anno è a quota 19 presenze (6 gol), 17 le ha collezionate in campionato (4 gol). Nel conto sono inserite le presenze in Coppa Italia (2 apparizioni, 2 reti). Essere e avere, per Klose non è mai stato un problema. E’ sempre stato re, non lo è mai stato per caso. A lui tocca l’oro per destino, sarà così fin quando giocherà. E poi, magari, continuerà a vincere da allenatore, vuole seguire questa strada.

Miro Klose e la Lazio, la storia è ricominciata. Questa è la vita, questo è il calcio: l’infortunio di Djordjevic spalanca le porte del campo al Kaiser. Ha mezza stagione davanti, da qui al 31 maggio può divertirsi. Non ci sono Mondiali da preparare, non c’è di mezzo l’Europa. Klose può scatenarsi di domenica in domenica, va onorato solo l’impegno di Coppa Italia (sperando che l’avventura continui). Un Klose a pieno regime, a pieno servizio, ricaricato e rimotivato, con la testa sgombra da grilli e pensieri, può essere un’arma letale in vista della Champions. Tutto è relativo, non lo è lo score di Klose. Lui sa stoppare l’orologio e il cronometro, tocca i traguardi con le mani, li taglia con i piedi. L’arrivo ce l’ha nel destino, è nato con questo karma. Si riparte da Klose, può regalare alla Lazio quella Champions sfuggita più volte. Le sue assenze furono decisive (in negativo) nelle prime stagioni da laziale. Gli infortuni, i recuperi ritardati, l’idea fissa di arrivare pronto al Mondiale, di vincerlo con la sua Germania. A Klose è stato perdonato tutto, è rimasto un idolo, nessun tifoso l’ha mai criticato, il suo nome è cantato allo stadio. A Klose si chiede la luna perché è un extraterrestre del calcio. Record e rinnovo, ora la Lazio è di nuovo tutta per lui, è di nuovo tutta sua. Essere e avere tutto, Miro Klose non cambia mai.

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