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LAVAGNA TATTICA – Cosa è mancato nel secondo tempo di Bergamo
Nel secondo tempo di Atalanta-Lazio, i capitolini non sono più riusciti a risalire. Evidente il calo delle punte e di Milinkovic-Savic
La Lazio è stata probabilmente sfortunata ad affrontare proprio l’Atalanta dopo mesi di stop, una squadra che riesce a mantenere l’intensità elevata per tutti e 90′. I primi 30′ dei biancocelesti sono stati strepitosi, con i biancocelesti che arrivavano con grande facilità nella porta avversaria un po’ in tutti i modi.
A volte tramite lanci e verticalizzazioni improvvise, altre tramite un palleggio dal basso più insistito, che consentiva di poter trovare le profondità. Immobile e Correa erano in parità numerica, potevano sempre puntare l’uomo: Milinkovic-Savic era determinante nell’assisterli (e fare da sponda nei duelli aerei), mentre Lazzari si sovrapponeva costantemente. La Lazio ha molto coinvolto Strakoshera nella prima costruzione: si voleva attirare l’Atalanta in avanti per poi verticalizzare alle spalle della pressione, consentendo di servire le punte in profondità.
Il grosso problema della Lazio è che dopo i primi 30′-35′, non è più riuscita né a risalire né a consolidare il possesso. L’Atalanta è stata stabilmente nella trequarti avversaria, schiacciando i biancocelesti. Evidente la stanchezza e la scarsa resistenza dei capitolini, ancora con una condizione atletica carente.
E penare che, attaccando con tanti uomini, l’Atalanta (in pieno stile Gasperini) accettava la di avere qualche giocatore in meno dietro. Gli attaccanti laziali erano quasi sempre in parità numerica sui rinvii dal fondo, ma non sono quasi più riusciti a ricevere palla. Spesso Inzaghi “telecomandava” Strakosha, urlandogli quando temporeggiare e quando invece lanciare lungo sulle punte. I suoi passaggi alti però portavano a poco. Lo stesso Milinkovic-Savic, che nel primo tempo svettava su ogni duello aereo, ha faticato ad arrivare sul pallone. Nelle intenzioni di Inzaghi, Caicedo avrebbe dovuto dare una mano, ma anche lui ha sofferto dal punto di vista fisico.
Un esempio nella slide sopra, un’azione nel quarto d’ora finale. C’è una situazione di parità numerica, se la Lazio vince la seconda palla può costruire una ghiotta occasione. Anche in questo caso, però, Milinkovic-Savic non vince il duello aereo, con l’Atalanta che recupera.
Insomma, la Lazio non è più riuscita a ribaltare l’azione, e la scorciatoia tattica dei lanci per il serbo questa volta non ha funzionato. Decisiva comunque la mossa di Gasperini, che nel corso del primo tempo ha invertito di posizione Toloi e Djimsiti. Immobile e Correa non sono più riusciti a fare la differenza in profondità.