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LAVAGNA TATTICA – L’importanza di Lazzari nel risalire il campo

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Se la Lazio non riesce a passare in mezzo, utilizza molto i cambi di gioco verso Lazzari. Anche contro il Torino può fare la differenza

La Lazio ha faticato molto nel trovare varchi contro il passivo e compatto 5-3-2 della Fiorentina. Gli ospiti coprivano infatti gli spazi centrali, era difficile verticalizzare tra le linee. Immobile e Caicedo erano sempre schermati, e quando ricevevano erano comunque circodanti da maglie avversarie. I due attaccanti hanno così perso una valanga di palloni nella trequarti, innescando pericolose ripartenze. Come spesso succede quando il centro è bloccato, la Lazio è passata soprattutto sul lato di Lazzari per risalire e rifinire.  L’ex Spal veniva trovato in più modi: spesso Acerbi alzava il raggio d’azione, sganciandosi in avanti e aprendo il gioco a sinistra con un preciso cambio di campo.

In altre circostanze, visto che Parolo era sempre marcato, Luis Alberto si apriva a sinistra quando la Lazio costruiva dal basso. Anche lo spagnolo ha effettuato tanti cambi di campo su Lazzari, consentendogli così di puntare Dalbert.

Purtroppo, rispetto agli anni alla Spal, l’esterno non è letale negli ultimi metri, gli manca esplosività nel dribbling sul breve (e va al cross meno di quanto potrebbe). In ogni caso, grazie alla sua velocità e spinta costante, Lazzari resta un importante sbocco della manovra sulla fascia destra, con gli avversari che utilizzano tanto la sua corsa per risalire il campo.

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