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LAVAGNA TATTICA – L’importanza di Patric e di Radu contro squadre passive

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In Torino-Lazio, Patric e Radu hanno toccato tanti palloni. Spesso si sganciavano in avanti per aiutare la manovra offensiva

(Di Jacopo Azzolini) Pur con le dovute differenza, il pattern tattico di Torino-Lazio non è stato troppo diverso da quello con la Fiorentina. I biancocelesti hanno infatti dovuto perforare un 5-3-2 basso e rinunciatario, che voleva blindare il centro e impedire le ricezioni per Immobile e Caicedo. Meité e Rincon avevano il compito di fare filtro per bloccare le soluzioni di passaggio verso le punte.

Nella slide sopra, si vede la linea a 5 del Toro con i due mediani a protezione della retroguardia. Per diverse fasi del match, gli ospiti hanno faticato a passare centralmente, soprattutto nel primo tempo.

In queste situazioni, in cui l’avversario si difende basso e mancano soluzioni di passaggio, si sta rivelando fondamentale l’atteggiamento dei terzi di difesa. Radu e Patric si prendono tante responsabilità nel possesso della Lazio. Oltre alla grande mole di palloni giocati (68 passaggi per lo spagnolo, record del match), i due “braccetti” hanno effettuato tante conduzioni palla al piede. Si spingevano in avanti per aumentare la presenza offensiva e dare così più imprevedibilità alla Lazio.

Soprattutto Radu si è spesso “sganciato” nella trequarti granata. Con Milinkovic-Savic sul secondo palo, il giocatore rumeno lo ha spesso cercato con cross sul secondo palo.

Una situazione classica nella slide sopra, in cui il Torino è schiacciato nella propria trequarti. Radu avanza parecchio il proprio raggio d’azione, con Jony che si stringe e gli lascia l’ampiezza. Il rumeno cerca di trovare Milinkovic sul lato debole.

Insomma, quando mancano gli spazi, i terzi di difesa si prendono tante responsabilità per vitalizzare la manovra offensiva. Anche a costo di concedere qualcosa di più in ripartenza.

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