2014

Laziale, chiudi gli occhi e prova immaginare il futuro…

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La stagione 2013-2014 è entrata nella sua fase clou: mancano poco più di dieci partite al termine della stagione che proietterà l’Italia verso il Mondiale brasiliano ma la Serie A ha già emanato i suoi verdetti. La Juventus salvo clamorosi colpi di scena centrerà il suo terzo titolo consecutivo, la Roma tornerà in Europa dalla porta principale assieme al Napoli. L’unico scenario incerto è la lotta per l’Europa League che vede 4-5 squadre pronte a darsi battaglia fino alla fine.

Tra di esse c’è anche la Lazio, partita con l’obiettivo del terzo posto e costretta a rivedere i suoi piani in corsa per non concludere la stagione nel più totale anonimato. L’esonero di Petkovic e il ritorno di Reja hanno avuto come effetto quello di rimettere in carreggiata la squadra, ma i punti lasciati per strada sono tanti e oltre il piazzamento europeo non ci sono più obiettivi. “É una stagione di transizione” ha ammesso Igli Tare qualche tempo fa. L’unica cosa costruttiva da fare, quindi, è guardare al futuro, pianificare con attenzione la prossima stagione per evitare di farsi trovare ancora una volta impreparati. La dirigenza biancoceleste, nonostante il clima di ostilità in cui si trova ad operare, dovrà cercare di arrivare a giugno con le idee ben chiare rispetto a chi farà parte della squadra nel prossimo campionato. Allora Igli siediti un attimo, chiudi gli occhi e inizia immaginare il futuro e dimmi cosa vedi? Ti dò qualche indizio…

DIFESA GROUND ZERO – Dimmi che vedi anche tu una difesa completamente da rifondare: Biava e Dias, per quanto rivitalizzati da Reja fanno troppo spesso i conti con i loro problemi fisici dovuti all’età che avanza. C’è bisogno di gente valida e integra dal punto di vista clinico. La conferma di Cana (che ha richieste da diverse squadre in Francia e in Inghilterra) in quest’ottica potrebbe essere importante, visto che l’albanese per questa maglia ha sempre dimostrato attaccamento, ma non può assolutamente bastare. La dirigenza dovrà necessariamente aggiungere uno o due elementi per completare un reparto per nulla impreziosito dall’arrivo di Novaretti, oltre a portare un giocatore sulla fascia sinistra che dia respiro a Radu.

DILEMMA FELIPE – Concentrati Igli, fai uno sforzo… Cerca di capire cosa fare con Felipe Anderson. É costato una fortuna e dopo quasi 8 mesi di Lazio sembra ancora spaesato. Sia con Petkovic che con Reja ha avuto le sue occasioni ma il suo talento si è visto soltanto a sprazzi. In allenamento a detta dello stesso tecnico fa vedere ottime cose ma quando viene schierato in gare ufficiali viene sopraffatto da una sorta di ansia da prestazione. Il suo è dunque un problema principalmente caratteriale: Felipe è un buono, è un ragazzo umile. In questa prima fase di Lazio non è riuscito a mostrare i denti. Toccherà alla società capire come e se valorizzarlo, altrimenti le strade dovranno dividersi prima che il suo cartellino si deprezzi in maniera clamorosa.

CONFERMARE I GIOVANI – Guai a lasciarsi sfuggire la linfa vitale di questa squadra, caro Igli: le due ‘perle nere’ Onazi e Keita devono diventare due punti fermi della Lazio che verrà. Il nigeriano piace tantissimo in Inghilterra ma cederlo sarebbe una sconfitta, visto che è stato uno di quei giocatori che ha aperto il trend del passaggio dalla Primavera alla prima squadra, trovando sempre maggiore continuità e mettendo in mostra le proprie doti. Discorso a parte per Keita, un fenomeno legato da un contratto fino al 2017, al quale bisognerà cercare di adeguare il contratto e garantire un adeguato minutaggio, altrimenti nessuno si stupisca se lo spagnolo vorrà cercare fortuna altrove.

GIUSTO CONTINUARE CON MIRO? – E poi non dimentichiamoci di capire cosa fare con Klose. Il suo rinnovo è uno dei temi ricorrenti dall’inizio della stagione. Lui ha ricche offerte dall’America e dall’Europa, la Lazio gli propone un biennale da 1,3 milioni che però non ritiene sufficiente. “Dovremo rivederci” ha detto… Ma il suo rinnovo è veramente così indispensabile? Come calciatore Klose non si discute, però alcuni suoi comportamenti non possono passare inosservati, ultimo in ordine temporale il forfait contro la Fiorentina: il tedesco che lamentava una botta al piede, non è sceso neanche in panchina, lasciando come alternativa a Perea il solo Lombardi (classe 1995). Nulla di strano se non fosse che ieri sera era magicamente in campo con la maglia della Nazionale tedesca nella partita contro il Cile dove ha disputato i primi 45′ senza trovare la via del gol. É risaputo quanto Miro tenga alla Nazionale e al suo ultimo Mondiale, ma vale la pena continuare a tenere un calciatore che mette in secondo piano il suo club in maniera così evidente? A te le conclusioni…

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