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Gabriele Paparelli reagisce: «Dove eravate quando insultavano mio padre?»
Gabriele Paparelli risponde alle accuse mosse verso il tifo biancoceleste e ricorda i torti subiti dopo la morte del padre
Una manciata di tifosi non rappresentano un popolo, nè la sua storia, tantomeno i suoi valori. E mentre il mondo mediatico si scaglia contro la Lazio ed erroneamente contro tutto il suo pubblico, senza distinzione alcuna, c’è qualcuno che alza la testa per dire basta. Mettere fine ad accuse che vengono soprattutto dall’altra parte del Tevere e a lezioni di finta morale senza ricordare i gravi fatti che da sempre gravano anche sul popolo giallorosso. Questo qualcuno, oggi, si chiama Gabriele Paparelli – figlio di Vincenzo – che tramite il proprio profilo Facebook reagisce così:
«Quante cose vorrei dire neanche ve lo immaginate,come ho sempre scritto allo stadio si va solamente per tifare e basta!!!!! mi viene il mal di stomaco a vedere come tutto il mondo dei media si sia sbrigato a scrivere di tutto e di piu’ su un gesto(da evitare chiaramente) fatto da pochi cretini che non hanno di meglio da fare nella vita, PERCHE’ DI POCHI CRETINI SI TRATTA, MA NO ATTACCHIAMO TUTTO UN POPOLO INTERO, PERO’ QUANDO LO FANNO(perche’ ancora lo fanno) LORO SONO SOLO DUE CANI SCIOLTI VERO???? Ma non vi pare di avere esagerato? ma dove cavolo eravate quando insultavano mio padre? o ci sono morti di seri A e B ? Mia madre ha passato una vita INTERA con la paura di uscire di casa per non vedere quelle SCRITTE INFAMANTI. FORZA LAZIO AVANTI LAZIALI».