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Lazio-Atalanta, il commento di U. Previti: «Brutto risveglio, ma poco da rimproverare alla squadra»
L’avvocato Umberto Previti, noto tifoso biancoceleste con un trascorso da giocatore nella Lazio, commenta la sfida della squadra di Simone Inzaghi contro l’Atalanta.
«Ancora un brutto risveglio. Per chi sognava di riprendere il cammino interrotto quel 29 febbraio 2020, ma anche per chi immaginava una Lazio finalmente capace di tenere testa a chi quel cammino l’aveva bruscamente interrotto post lockdown, quando il sogno scudetto si infrangeva sotto i colpi di un’Atalanta mai doma, più reattiva e più in palla.
Anche stavolta, la Lazio esce con le ossa rotte dal confronto con i dirimpettai orobici, con un passivo che punisce oltre i propri demeriti la banda di Inzaghi a cui, sotto il profilo del gioco e dell’agonismo, si può rimproverare poco. Emergono i soliti difetti dei singoli per una rosa che, ad oggi, non è stata rinforzata a dovere nonostante le molteplici richieste di aiuto del tecnico, specie in difesa (Kumbulla poteva – e doveva – essere il rinforzo giusto). In campo c’era la stessa Lazio della scorsa stagione, con le defezioni di Luiz Felipe e, da ultimo, di Correa. Ma il discorso mercato c’entra fino a un certo punto, visto che anche i nostri avversari schieravano lo stesso 11 della scorsa stagione, con le assenze di Gollini e Ilicic. Non può essere solo un discorso di mercato se, negli ultimi sette confronti in campionato con gli orobici, la Lazio ha totalizzato soltanto tre punti subendo la bellezza di 18 gol.
Gasperini ieri schierava lo stesso centrocampo che un anno fa mandò in tilt il gruppo di Inzaghi, segnando anche in quel frangente tre gol nei primi 45’ (passivo che poteva essere, allora, ulteriormente arrotondato), prima della miracolosa rimonta timbrata Ciro Immobile che risollevò la stagione della Lazio proiettandola verso territori mai esplorati. Fuori De Roon, dentro Freuler a fare da schermo davanti ai tre centrali, con Pasalic e Malinovskiy ad attaccare gli spazi lasciati da Milinkovic e Luis Alberto, Papu Gomez a schermare Leiva e attrarlo lontano dalla sua zona di competenza. Un capolavoro tattico a cui, anche stavolta, Inzaghi non ha saputo porre rimedio. L’infortunio last-minute di Correa poteva consentire al mister di provare a cambiare lo spartito. Contro l’Atalanta, il sistema fantasia con Milinkovic più Luis Alberto più due punte non funziona, specie con Leiva ancora in ritardo e ombra di sé stesso. L’unica volta vittoria contro il team di Gasperini, che è valsa l’alzata al cielo della Coppa Italia 16 mesi fa, fu una battaglia corpo a corpo con Parolo vicino a Leiva con l’avvicendamento – decisivo – dei tenori biancocelesti. Ieri il mister ha deciso di lanciare Caicedo, che di fatto si è rivelato il migliore, togliendo però risorse a partita in corso. Non avremo la controprova, ma un centrocampo più robusto per contrastare l’aggressività nerazzurra e un atteggiamento meno spregiudicato poteva dare equilibrio e orientare il match alla ricerca dell’episodio. Mettersi sullo stesso piano dell’undici di Gasperini è sembrato, ancora una volta, un suicidio.
A differenza di un anno fa, quando i primi 45’ furono a senso unico, la Lazio ieri ha dato la sensazione di poter fare male agli avversari, venendo però punita a ogni disattenzione. Dopo la doppia occasione sprecata da Immobile e Marusic, l’Atalanta trovava il vantaggio con Gosens e poi il raddoppio con Hateboer in due azioni fotocopia, con evidenti errori di marcatura del montenegrino che tanto aveva stupito appena 4 giorni fa a Cagliari. A quel punto la Lazio si è disunita lanciandosi all’arrembaggio. Atteggiamento che manda a nozze gli uomini di Gasperini. Dopo la clamorosa mischia in cui né Immobile né Caicedo riuscivano a riaprire la partita, gli orobici fissavano lo 0-3 con il Papu, dopo aver ringraziato Milinkovic e Patric e messo a sedere Acerbi (ultimo a mollare).
Nella ripresa, con scatto d’orgoglio, la Lazio rientrava in partita con Caicedo e dava la sensazione di poter ripetere l’impresa di un anno fa. Ma dopo che Immobile falliva la più clamorosa delle occasioni, Gomez chiudeva il discorso con un colpo da fuoriclasse. Ultima mezz’ora di accademia pura, dove Inzaghi risparmia i big in vista dell’incontro di domenica, che ha le sembianze del primo vero spareggio della stagione. In attesa dei rinforzi dal mercato».