Lazio ad Auschwitz, parla Diaconale: «Siamo qui per rispondere con i fatti ai pregiudizi!»
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Lazio ad Auschwitz, parla Diaconale: «Siamo qui per rispondere con i fatti ai pregiudizi!»

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Questa mattina una delegazione della Lazio si è recata ad Auschwitz: da lì sono arrivate le dichiarazioni di Arturo Diaconale

Alla fine della visita di Auschwitz, il portavoce della Lazio Arturo Diaconale è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: «Quella odierna è stata una giornata intensa, la visita è terminata. Siamo tornati a Cracovia. Gli eventi continueranno: questa sera dopo cena, infatti, è previsto un incontro con il sindaco Virginia Raggi ed alcuni sopravvissuti dei campi di sterminio. Inoltre, è organizzato un concerto. Parteciperemo anche a questi incontri. I ragazzi si sono scambiati impressioni, questa visita genera forte emozioni. Torneranno certamente molto arricchiti da un punto di vista emotivo. Il vero valore che emerge è quello della vita umana, che va sempre rispettata e difesa».

I DOLORI – «Noi in Italia abbiamo vissuto un settantennio di pace dopo la seconda guerra mondiale ed abbiamo perso il contatto dalle tragiche vicende di quell’epoca, allontanandoci anche dalla realtà più brutale che si è messa in mostra negli anni del conflitto. Noi ci confrontiamo con la violenza, che però non raggiunge mai le punte di questo passato. Molto spesso i giovani non hanno il giusto metro di giudizio e neppure la possibilità di confrontarsi con ciò che è stato. Quest’oggi ci è stata data la possibilità di toccare con mano tutto ciò: il nostro impegno sarà sempre per far sì che non si ripetano mai vicende di tale genere. Qui si tocca un tipo di reale che è stato tragico, drammatico, brutale ed infame. Questa criminalità si è manifestata in tante altre cose. Oggi giravo per Birkenau ed Auschwitz e pensavo a quanto la prevaricazione debba essere combattuta in ogni forma essa si manifesti».

IMPORTANZA DELLA STORIA – «Il male alle volte è banale, diceva Hannah Arendt, non ha colore. Assurdo che sia stata realizzata un’autentica fabbrica della morte. La vicenda della Shoah è drammatica, non può essere avvicinata ad altre ma purtroppo ha trovato tanti imitatori. Il messaggio è quello di studiare la storia, che addirittura va approfondita».

Come anticipato, questa mattina una delegazione della Lazio – composta da Arturo Diaconale, Angelo Peruzzi ed alcuni ragazzi delle giovanili – si è recata ad Auschwitz, dove sta svolgendo in questi minuti una visita ai luoghi in cui si consumarono gli orrori dell’Olocausto. Da lì sono arrivate le dichiarazioni del portavoce capitolino, intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: «Siamo arrivati questa mattina a Cracovia e siamo subito venuti a visitare il campo di Birkenau, nel pomeriggio andremo ad Auschwitz, con me ci sono Peruzzi e i ragazzi della Primavera. Questo è un impegno che il presidente Lotito aveva preso lo scorso anno e che noi vogliamo onorare fino in fondo. Fa parte della storia della Lazio avere dei valori di sportività e umanità, i valori olimpici a cui si riferisce anche il biancoceleste della maglia».

PRESIDENTE FRANCOFORTE«Siamo qui anche in risposta alle dichiarazioni del presidente di una squadra tedesca che ha definito la tifoseria della Lazio come di estrema destra. Ognuno è libero di nutrire le proprie idee, ma identificare la tifoseria della Lazio soltanto con una parte è un modo per ghettizzarla e criminalizzarla in maniera inaccettabile. Anche per questo siano venuti qui, per rispondere con i fatti ai pregiudizi che puntualmente scattano nei confronti di squadra e tifoseria. Pregiudizi che vanno combattuti perché fatti ad arte per danneggiare la realtà della Lazio».

COMUNE DI ROMA«La delegazione della Lazio è qui insieme ai componenti del gruppo organizzato dal Comune di Roma, inclusa la sindaca Raggi. Un momento particolare perché insieme alla comunità ebraica ci sono due superstiti che si sono trovati in questo campo e che ci raccontano tappa per tappa la loro esperienza diretta: quando sono stati tatuati e catalogati, spogliati, trasformati in numeri. Siamo in totale un centinaio di persone, ci sono anche le scuole. La nostra partecipazione qui va sottolineata. Sono curioso di vedere che risalto verrà dato a questa iniziativa, di sicuro l’informazione si gonfia sui fatti negativi e si smorza su quelli positivi».

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