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Lazio, caos tamponi, la Procura Figc continua l’indagine: la situazione

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Gli 007 della Federcalcio indagano su eventuali violazioni del protocollo

Ed è proprio sulla eventuale violazione del protocollo che si stanno orientando le indagini della Procura. Perché, dopo la positività riscontrata dalla Uefa, martedì la Lazio aveva comunque deciso di mandarli in campo: invece d’essere subito isolati, anche se fra le riserve, Immobile, Leiva e Strakosha avevano disputato la partitella in gruppo. Dopo i casi Hoedt e Pereira, prima di Borussia e Bruges, il club capitolino pensava si trattasse di nuovo di “falsi positivi” in grado di partire, dopo il secondo test negativo, per San Pietroburgo. Così non è stato. La Lazio è convinta di aver agito in buona fede, il presidente parla ormai apertamente di complotto. La Lazio infatti non ha comunicato nulla all’Asl Roma uno perché, secondo i propri tamponi, non c’era nessun positivo. Intanto la procura continua ad indagare. Il pm Chiné ha deciso nei giorni scorsi di secretare gli atti. Così si legge sull’edizione odierna de Il Messaggero.

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