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Lazio-Celtic, Sarri: le parole del tecnico biancoceleste in conferenza

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Lazio-Celtic, al termine della partita vinta dai biancocelesti contro la squadra scozzese queste sono le parole del comandante

Vittoria doveva essere, e successo è arrivato per la Lazio che grazie al 2-0 con il Celtic può lanciarsi verso la qualificazione. Alla luce del successo con gli scozzesi, queste le parole di Sarri in conferenza stampa

PRESTAZIONE – Io non ho dubbi sull’applicazione dei giocatori, io ho dubbi sulla menatlità della squadra che sta dimostrando delle mancanze in certe partite che si condierano ‘facili’. Quando accade poi scendiamo in campo senza determinazione e senza aggressività. L’unica preoccupazione che ho è in queso senso, sui giocatori non ho nessun dubbio. L’applicazione che ho visto stasera se ci fosse stata in campionato ci avrebbe regalato punti in più. Stasera bene, siamo contenti, abbiamo giocato in una bella cornice di pubblico, fare contenti i tifosi fa piacere ma le somme le tiriamo con il Cagliari

IMMOBILE – Luis Alberto è uscito per crampi, non per problemi muscolari. L’idea di tenersi Immobile per lo spezzone finale della gara è nata questa mattina perché volevamo due-tre cambi importanti in panchina. Non vogliamo dissanguare i giocatori e visto che il Taty veniva dallo spezzone corto abbiamo deciso di fare il contrario. Lui e Pedro in panchina ci avrebbero dato delle garanzie nel caso in cui il risultato fosse rimasto inchiodato. Volevamo risparmiarlo in questi ultimi 40 giorni in cui giocheremo sempre

MARUSIC – A differenza delle altre volte abbiamo provato, con esiti non buoni, anche il tiro da fuori. Dentro l’area possiamo essere più velenosi. Marusic chiaramente è un detsro che gioca a sinistra, è chiaro che il ragazzo un minimo di imbarazzo nell’impostazione da dietro lo può trovare. Anche questa mattina vedendo che giocavamo con Lazzari e con due centrali non altissimi di fare a meno anche di Marusic

ISAKSEN – Isaksen ha fatto una buona partita, andava solo aspettato. E’ un ragazzo giovane, non parla l’italiano anche se le brutte parole le ha già imparate tutte, ha cambiato modo di alimentarsi in maniera netta. Sono tutte cose che un trentenne assorbe in tempo minore e un ragazzo di ventun anni ha bisogno di qualche mese di tempo. Si vede che ha doti, è come Gila, le televisioni erano sorprese della sua prestazione ma io vedo le sue qualità in allenamento

STATO D’ANIMO – Durante la partita ero abbastanza calmo perché era una prestazione che mi soddisfaceva, la squadra era in partita. Io sarò molto più nervoso nella partita contro il Cagliari. In Europa questa squadra lotta e invece ci sono due-tre sconfitte in campionato che non mi scendono. Questa era una gara facile mentalmente, il termometro della maturità ce lo darà la gara di Cagliari

PANCHINA – Lotito sono tre anni che mi dice di far giocare i giocatori che stanno meglio, non me l’ha detto solo ieri. Io ho detto che voglio chiudere qui la mia carriera ma il calcio si sa com’è, per quanto mi riguarda a me piacerebbe rimanere qui, è una dimensione adatta a me con una società di una persona con cui parli e non di fondi. Poi vediamo, ho ancora un anno di contratto, se ci sono i presupposti io rimango volentieri

SECONDO TEMPO – Oggi al ritorno in campo nella ripresa si è concesso qualcosa al Celtic ma abbiamo anche pressato più alto anche quando non dovevamo farlo. Avevamo deciso di non seguire mai i retropassaggi e aspettarli fuori dalla loro area di rigore, a volte per eccesso siamo andati fino al portiere e abbiamo preso un paio di infilate. Noi sabato andiamo in campo sapendo che giocheremo di nuovo martedì, le partite se non le aggredisci le subisci, se questi numeri (del campionato, ndr) continuano ci diranno che abbiamo una mentalità estremamente scadente

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