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Lazio, D’Angelo: «Risarcimento? Un deterrente per difendere gli altri tifosi»

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Il security manager della Lazio, Nicolò D’Angelo, è tornato a parlare della richiesta di risarcimento fatta ai tifosi

Nicolò D’Angelo, ex Prefetto di Roma e attuale security manager della Lazio, è intervenuto sulle frequenze di Radio Radio per dire la sua sulla questione del risarcimento chiesto ai tifosi: «Non è mai accaduto, ma è un primo passo per un’inversione di tendenza per i tifosi che si comportano in modo antisociale. Ci sono aspetti che colpiscono la società, che deve essere parte attiva di un percorso virtuoso. Il tifoso che fa il coro razzista e si comporta male e la società subisce un danno, se una volta identificato, è giusto chiedere il danno sia economico che d’immagine. Il saluto romano non si può fare, ma gli spettatori lo fanno a danno della società».

«Miglior modo di deterrenza, i tifosi non possono pensare di fare come vogliono e non essere condannati. La richiesta è legittima, questo è il passo per dimostrare che la società prende le distanze da tutto questo, nonostante la responsabilità personale del comportamento di un gruppo di sostenitori. Questa è una misura che darà il cambio di marcia a favore dei tifosi sani, queste altre sono minoranze che vanno per delinquere e non possono decidere il destino di una società e comprometterla a livello internazionale. Il codice etico è una misura che va applicata e anche gli altri club devono avere il coraggio di fare lo stesso. Non è un provvedimento educativo a livello sociologico, ma sicuramente è un deterrente».

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