Campionato
De Grandis: «Qualcuno sta già facendo il funerale alla Lazio. Contro il Torino sarà decisiva»

Il noto giornalista di Skyha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha analizzato il momento che sta vivendo la Lazio di Marco Baroni
Stefano De Grandis ha commentato il momento della Lazio ai microfoni di Radio Laziale. Di seguito le parole riprese da TMW.
SU ROVELLA – «Secondo me è un po’ al di sotto rispetto a quello che ci fa vedere settimanalmente con la Lazio, però è anche normale che sia così. È uno che ha pochi minuti, l’altra volta ha fatto meglio, questa volta ha fatto qualche errore di misura. Credo però che sia legittimamente nel giro della nazionale che possa migliorare al centro, come Ricci. Abbiamo trovato un titolarissimo della Lazio del presente e anche quella del futuro».
SU ISAKSEN – «La Danimarca batte il Portogallo di Ronaldo per 1-0 e il miglior giocatore della partita è proprio il nostro Gustav Isaksen. Sì, devo dire che il ragazzo ha fatto progressi anche dal punto di vista tattico, se hai visto la Danimarca l’ha utilizzato tutta fascia sulla destra; quindi, sta dimostrando di avere anche applicazione e capacità di fare la fase di copertura. È la più bella sorpresa sicuramente di questa stagione. Penso sempre che giocando nella Lazio nel trio d’attacco debba migliorare il suo coefficiente di gol, di assist e di giocare decisive. Però dal punto di vista del rendimento, della vitalità e della capacità di creare la superiorità numerica sia già un fattore anche nella Lazio».
GILA – «Credo che la meriti perché è un giocatore costante, a parte l’ultima partita contro il Bologna, che ha dei mezzi importanti perché è veloce, è molto bravo nelle chiusure, è coraggioso».
SUL CAMPO SINTETICO – «Onestamente adesso che ci sono i campi di nuova generazione non c’è una differenza così grande. È chiaro che sono diversi, però a volte nei campi di nuova generazione quando giochi non ci fai molto caso. Non credo che possa essere quello che faccia differenza. Ci sono campi omologati anche in Italia, il Novara, il Cesena, si può giocare anche lì. Prima era peggio, io mi ricordo una volta andai, avevo 16 anni se non sbaglio, e la Lazio di Chinaglia faceva tornei negli Stati Uniti e il Giants Stadium di New York era già in sintetico. Però allora sai, abituarsi a un campo che era molto più duro, giocavi con le scarpette senza tacchetti, era veramente uno sport diverso. Non credo che possa essere quella la condizione di difficoltà. Al limite ti dirò che in Norvegia può esserci un vento fastidioso, e chiaramente la scuola di casa è più abituata a giocare in condizioni atmosferiche particolari. Penso che per quello che abbiamo visto con il Viktoria Plzen bisogna stare attenti, perché sono squadre che corrono tantissimo. Quindi se tu vai in condizioni fisiche non perfette, puoi subire. La speranza è che con questa sosta la Lazio torni a essere in condizione, anche perché adesso ci si gioca veramente tutto, l’Europa League diventa il trampolino per fare qualcosa di rimarchevole in questa stagione, però anche rimettersi in carreggiata in campionato nella corsa all’Europa diventa fondamentale».
BOLOGNA – «La Lazio ha perso 5-0, ma se avesse perso 1-0 la situazione sarebbe stata identica e perdere a Bologna, per quello che sta facendo in questo momento, ci sta. Il problema è che essendo le altre squadre ormai tutte addosso alla Lazio non puoi sbagliare la partita con il Bologna perché anche la Lazio ha un canale un po’ più agevole, ma non agevolissimo perché la settimana dopo vai a Bergamo, poi hai il derby, che all’andata hai giocato male, devi affrontare la Juventus in casa, diciamo che da qui alla fine campionato gli ostacoli li ha anche la Lazio. Quindi proprio perché ci sono queste nubi oscure, perché come magari qualcuno ha già creduto nel funerale della Lazio, rimettersi in carreggiata con il Torino diventa decisivo».
