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Lazio, De Grandis: «Per me l’unico neo è la rosa corta»

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Il commentatore di Sky Sport, a pochi giorni dallo scontro fra Lazio ed Inter, mette a confronto le due rose ed espone il suo pensiero

Manca sempre meno allo scontro clou tra Lazio ed Inter che potrebbe decidere le sorti del campionato.

Questa sera i nerazzurri saranno impegnati nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro il Napoli e per questo De Grandis, a Sky Sport, confronta le rose a disposizione di Inzaghi e di Conte: «L’attacco della Lazio per numeri è tra i primi d’Europa con i 25 gol di Immobile, gli 8 di Caicedo e i 6 di Correa. Anche quello dell’Inter con Lukaku e Lautaro Martinez è di alto livello. I biancocelesti domenica dovranno stare attenti anche al gioco aereo, il belga e l’argentino sono molto forti da questo punti di vista, anche Vecino negli inserimenti è pericoloso. La squadra romana però ha il centrocampo migliore delle tre squadre che lottano per lo Scudetto. Per Luis Alberto parlano i numeri, 3 gol, 11 assist e 4 pali. In più lui è diventato un regista completo, parte dalla posizione di mezzala sinistra ma poi svaria nella zona centrale del campo. Prende palla dalla difesa, quando è al limite dell’area arriva alla conclusione, è un tuttocampista. Gioca sempre a testa alta, ha il passaggio al momento giusto, non perde mai il pallone. Il miglior centrocampista della Serie AAd alzare l’asticella deve essere Milinkovic. Ha fatto 3 gol e 4 assist, ma se è vero che lo vuole il Real Madrid, e abbiamo visto spesso quello che sa fare, per esempio nel gol alla Juventus in campionato, deve essere più continuo perché ha potenzialità che altri non hanno. A volte, come dice Caressa, gioca in ciabatte, invece serve più concretezza. La sua fisicità non ce l’ha nessun altro centrocampista, l’aveva solo PogbaIl neo dei biancazzurri continuo a pensare che sia la rosa corta. Ne ho parlato spesso con Tare e mi ha sempre risposto che ogni giocatore ha un suo sostituto: è vero, Lulic per esempio ha Jony che è un buon giocatore però ha caratteristiche più offensive. Se vuoi vincere il titolo le alternative devono essere affidabili, dello stesso livello dei titolari».

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