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Lazio, De Martino: «Nessuna sorpresa dopo i test sierologici»

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Le parole del direttore della comunicazione della Lazio, dopo le due giornate dedicate ai test sierologici e non solo

La Lazio è tornata sui campi di Formello. Dopo i test medici, i giocatoti hanno potuto saggiare il terreno di gioco. Sulle frequenze di Radio Incontro Olympia, le parole del direttore della comunicazione, Stefano De Martino: «Abbiamo ripreso con gli allenamenti individuali, come è consentito. Eravamo pronti da settimana con una Formello sanificata e pronta ad accogliere squadra e staff. Abbiamo atteso il via libero, oggi si è esaurita tutta la parte organizzativa, con gli allenamenti scaglionati nel corso della giornata».

ALLENAMENTI«La giornata scorre dalla mattina fino alle 18 con allenamenti divisi per campi e giocatori a grande distanza tra loro, per una riattivazione fisica. Abbiamo ordinato più di tutti l’ordinanza della quarantena, nessuno si è trasferito dalle proprie abitazioni, anche venendo meno alla compagnia dei familiari. Siamo stati tacciati di una comunicazione un po’ aggressiva su questo tema, ma noi abbiamo voluto sottolineare soltanto l’importanza della possibilità per gli atleti di allenarsi in sicurezza. Abbiamo insistito su quello e sulla voglia di poter giocare il campionato. E non è per un interesse personale. Qui si parla del sistema calcio, sarebbe un colpo ferale. Ci auguriamo di finire il campionato».

SISTEMA – «La classifica ci vede attaccati alla Juventus, ma il discorso è allargato al sistema calcio. Uno stop di questo tipo causerebbe un danno per tutto l’indotto, difficilmente assorbibile. Abbiamo immediatamente interrotto gli allenamenti, siamo stati i primi a fermarci, a chiedere la quarantena. Questo è un atto di responsabilità della società. Oggi con numeri sempre in decremento, in tutta sicurezza cerchiamo di finire il campionato e la stagione».

RIPRESA – «Le dichiarazioni delle settimane scorse sono arrivate in un momento in cui i numeri erano di un certo tipo. Adesso la stanno prendendo tutti i paesi europei. Anche l’Italia dovrà pronunciarsi, aggiungendo quando e come. Mi auguro avvenga nei prossimi giorni. Si è parlato del 18 come il giorno in cui riprenderanno gli allenamenti di squadra, anche quello è un segnale importante. Mi auguro che poi arrivi un giorno fissato per la ripresa del campionato. Sta alla politica di indicare quale sarà il percorso. Prima avviene, meglio è».

POSITIVITÀ – «Il grande punto interrogativo è questo, non c’è un’indicazione se un giocatore dovesse risultare positivo ai controlli. Dovremo capire quali saranno gli schemi di attuazione, i protocolli da seguire. Speriamo di capirli nelle prossime ore. Abbiamo dedicato 48 ore dedicate ai test seriologici, e non abbiamo avuto alcuna sorpresa. Qualora non ci fosse la possibilità di giocare le ultime giornate? Non ci siamo posti il problema, noi rimaniamo sull’idea di giocare le partite che rimangono. Noi continuiamo a pensare che i tempi ci possano essere, compatibilmente con la situazione sanitaria italiana. Nel caso dovessero emergere elementi diversi, quelle poi saranno decisioni da prendere dai presidenti».

AURONZO – «Il discorso del ritiro rimane un punto interrogativo, mi auguro di poterlo vivere ad Auronzo di Cadore in mezzo alla nostra gente. Quelli sono i momenti più belli, abbiamo vissuto un ritiro stupendo. Ogni giorno una sorpresa, ogni giorno una festa, con gli occhi che brillavano».

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