Editoriale
Lazio, dalla grande bellezza alla grande fortezza: ora la difesa è un muro
Il dolce retrogusto della vittoria con l’Inter è ancora intatto. Ma a colpire in queste prime tre giornate della Lazio è stato un aspetto
Difficile mettere in archivio una serata come quella vissuta venerdì allo stadio Olimpico. La prestazione della Lazio, fatta di giro palla rapido, pressing alto e manovra tambureggiante, è ancora negli occhi e nella mente di tutti. I biancocelesti hanno mandato un messaggio chiaro al campionato, sconfiggendo e dominando forse quella che è la principale favorita per la vittoria dello scudetto. Ma, provando a dare uno sguardo più generale, è un aspetto in particolare che ha senza alcun dubbio colpito in queste prime tre giornate di campionato. Fin troppo chiaro il riferimento alla difesa.
BALZO IN AVANTI – Il reparto arretrato dei capitolini pare essere a dir poco trasformato. Le disattenzioni e gli errori dello scorso campionato sembrano essere un lontano ricordo. Contro Bologna, Torino e Inter la squadra di Maurizio Sarri non è davvero mai andata palesemente in difficoltà, tenendo sapientemente botta e mostrando solidità e compattezza. Una sensazione che è confermato dai fatti i numeri. Infatti i due gol subiti sono arrivati su rigore e su calcio da fermo. Di fronte alla manovra e all’azione avversaria la Lazio è sempre stata in grado di opporsi, mostrando una resistenza mai vista.
SINGOLI – Parlando dei singoli, Patric pare essere ormai una certezza. Lo spagnolo, anche contro l’Inter, ha tirato fuori una prestazione superba, limitando un cliente tutt’altro che semplice come Lautaro Martinez. E che dire di Romagnoli, già profeta in Patria, che ha annullato Lukaku. Insomma, la tanto decantata LuLa, nella notte dell’Olimpico non è mai esistita. Perché la grande bellezza è diventata anche grande fortezza. Senza dimenticarsi di regalare spettacolo ed emozioni. Proprio come accaduto venerdì sera. Sperando che sia solo e soltanto la prima di tante notti magiche.