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Eriksson: «Ho la Lazio nel cuore! Può vincere la Supercoppa!»
Eriksson è tornato a parlare di Lazio, commentando la gara di domenica e l’operato di Inzaghi alla guida della squadra
Non serve spiegare cosa rappresenti Sven-Goran Eriksson per la Lazio. Condottiero di mille battaglie ed altrettanti trofei, solamente nominandolo vengono i brividi sulla schiena di ogni tifoso. Oggi, l’ex allenatore biancoceleste ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne del Corriere dello Sport partendo dalla gara di domenica: «Questa Lazio può andare a Riyad a vincere la Supercoppa, può farcela e ci sono le condizioni, lo dimostrano l’andamento del campionato e la classifica. È dietro soltanto di tre punti. Non è mai facile incontrare e battere la Juve, succede raramente e ripetersi può essere ancora più difficile, ma è successo, dunque può accadere di nuovo anche se non si può più considerare una sorpresa».
INZAGHI –«Ho visto la classifica e so che la Lazio sta andando molto bene. Sono contento per tutti, per la sua gente. Auguro a Simone Inzaghi di continuare a vincere altre partite, speriamo che riesca a raggiungermi e superarmi per un nuovo record. Era un ragazzo di prima classe: fantastico, positivo, allegro. Mai avuto un problema con lui. Onestamente non mi aspettavo che lui potesse allenare a questi livelli. È stata una gran bella sorpresa, faccio i miei complimenti a Simone, ma non solo per questi ultimi risultati. Da quando guida la Lazio ha fatto benissimo».
SCUDETTO – «La Lazio è vicina al mio cuore, la porto dentro. Sta facendo un bel campionato. Sono contento per i tifosi, per la società, per l’allenatore e per i giocatori. Mi auguro e spero che la Lazio possa inserirsi nella lotta per lo scudetto tra Juve e Inter, ma già arrivare alla qualificazione Champions sarebbe un grande obiettivo. La Champions rappresenta l’élite del calcio europeo, fa guadagnare tanti soldi al club, sarebbe importantissimo poterci arrivare per continuare a crescere. Dopo, magari, si potrà arrivare a lottare per lo scudetto. La Juve è sempre favorita, lo vuole la storia del calcio italiano. La Lazio si è inserita quando aveva uno squadrone, poi arrivò la Roma. È stato soprattutto il Milan, con Sacchi e Berlusconi, a insidiarla. Se pensi allo scudetto, devi sempre fare i conti con la Juve».