News
Europa League, obiettivo o condanna?
Per una Lazio competitiva su tre fronti serve un mercato all’altezza. L’Europa ha sempre condannato i biancocelesti stagioni deludenti
«Una rosa competitiva per lottare sui tre fronti», questa la richiesta di Inzaghi. L’accesso all’Europa impegnerà la Lazio in un’altra competizione, la necessità è quella di trovare innesti freschi in grado di far respirare gli insostituibile della squadra senza togliere qualità alla rosa. La seconda competizione europea ha sempre fatto ‘male’ alla realtà capitolina condannandola a perdere punti preziosi in campionato. Lo dice la storia, lo confermano i dati. L’andamento altalenante registrato nelle ultime stagioni ha portato addirittura all’esonero di ben quattro tecnici. Secondo le statistiche del Corriere dello Sport, nelle stagioni in cui i biancocelesti si sono concentrati solo sulla Serie A la media punti ha raggiunto quota 63,6. Quast’anno, Simone ne ha portati a casa ben 70 ma la vera sfida sarà riconfermare quanto fatto il prossimo anno. Pioli centrò i preliminari di Champions con 69, eppure nella stagione seguente il declino fu inevitabile. Stessa sorte toccò prima a Petkovic che fu costretto a lasciare la panchina a Reja. Solo il mister goriziano e Delio Rossi riuscirono a fare risultato nonostante il doppio impegno. L’Europa League è da sempre il paradosso della Lazio: un obiettivo importante che si rivela micidiale.