2013
Lazio femminile corsara a Chieti: le biancoclesti calano il poker
Per una Lazio, la maschile, che prosegue domenica dopo domenica sulla strada dello sfacelo, ce n’è un’altra che non intende fermarsi più. Le ragazze biancocelesti centrano la vittoria in trasferta sull’insidioso campo del Chieti, che nella scorsa giornata aveva sfiorato il colpaccio con l’Acese, capace di rimontare un gol di svantaggio ed andare a vincere 4-3 nei minuti di recupero. Causa l’indisponibilità di Ferrazza, che si aggiunge alle lungodegenti Pecchia e Lanzieri, Seleman ritocca nuovamente la linea difensiva, spostando Vaccari al centro e optando per Grassi sulla fascia destra. Per il resto formazione invariata con Melis fra i pali, Pezzotti e Savini a completare la difesa, centrocampo nelle mani di Castiello, Monaco e Lombardozzi pronte ad inventare per Berarducci, Coletta e Cianci in avanti. I primi minuti, spesso fatali per le biancocelesti, vengono gestiti con estrema accuratezza dalle ospiti che centrano subito il vantaggio al 3′, quando una perfetta sciabolata di Savini trova in area Berarducci che di destro trafigge Nardulli. La reazione teatina è celere ma non altrettanto efficace, causa il doppio miracolo di Melis prima su Stivaletta, che approfitta di un’incomprensione fra Vaccari e Grassi, e poi su Cocchini. Archiviato il rischio di essere agganciata sull’1-1, sarà la Lazio a comandare il gioco dal quarto d’ora in poi. Cianci e Castiello galoppano sulla fascia destra ma trovano due volte il muro della difesa abruzzese. Le neroverdi non riescono a mettere il naso al di là della metà campo e il nervosismo fra le padrone di casa comincia ad incalzare: prima Monaco e poi Berarducci vengono atterrate con falli da dietro (non sanzionati, ma che meritavano il giallo) all’altezza delle metà campo. L’arbitro lascia correre finché al 18′ Pezzotti, ripetutamente strattonata da Cocchini, finisce per reagire: giallo per entrambe fra le incomprensibili proteste di mister Di Camillo. Passano due minuti e sull’asse Cianci-Grassi si costruisce una bella combinazione che porta al raddoppio ancora di Berarducci, brava a finalizzare una sorta di rigore in movimento. L’irrequietezza della panchina teatina porta a metà della prima frazione a costringere il direttore di casa a tirar fuori il rosso per Di Camillo. Altra batosta per le padrone di casa al 25′, quando Coletta mette a segno la terza marcatura dell’incontro con un colpo di testa su traversone dalla destra di Castiello, che ha garantito spinta dai lati per tutto l’arco dei novanta minuti. La stessa centrocampista biancoceleste ha l’occasione di siglare il quarto gol cinque minuti più tardi, non fosse che il suo destro viene respinto all’ultimo dalla difesa di casa. Al termine della prima frazione di gioco Seleman decide di sostituire Coletta, già ammonita, con Federica Tagliaferri. E come in quel di Bari, dove il momentaneo pareggio era stato poi vanificato nei minuti di recupero dal gol vittoria delle pugliesi, la giovane attaccante biancoceleste entra e segna: è il terzo della ripresa e la Lazio chiude i conti, calando il poker col destro del numero 17 lesta a sfruttare l’indecisa respinta di Nardulli sul tiro da fermo a scavalcare la barriera di Savini. Il Chieti rischia subito la cinquina per mano di Cianci che, lanciata al 13′ dalla stessa Tagliaferri, strozza troppo il tiro, e di Berarducci, innescata da Grassi ma i cui tiri trovano prima l’opposizione dell’estremo difensore avversario e poi il fondo. Dentro Santoro per Cianci, mentre la già subentrata Curcuruto si sistema a destra della difesa con Grassi spostata a sinistra. E’ sempre Lazio e al 27′ cerca nuovamente il secondo gol in due partite anche Castiello, che si fa tutta la fascia per poi concludere sul fondo. Scalda i guantoni anche Melis, che esce in tutta tranquillità su due lanci lunghi troppo profondi per poi privare Battaglia al 33′ della gioia del gol della bandiera. Ultime emozioni sempre a marca biancoceleste, su spunto della reattivissima Grassi che dal limite dell’area conclude con un tiro potente ma centrale. Prima del fischio finale occasione dai sedici metri e poi doppio giallo per Santoro, che salterà il match di domenica prossima.
Una bella Lazio prosegue la sua rincorsa al Bari a suon di buone prestazioni: ottima la prova delle ospiti, brave a far girare palla, a lavorare sulle fasce e a non azzardare troppo sulla retroguardia; precisa e costante la guardia a la manovra di Lombardozzi e Monaco fra i due reparti. Con l’unica pecca, forse dovuta all’inesperienza, di aver rischiato di farsi prendere la mano dall’atteggiamento spesso poco pulito delle ospiti. Dove non arriva il cuore, deve comandare la testa. Bella anche la presenza fino in trasferta dei sostenitori biancocelesti. Prossimo obiettivo, strappare i tre punti al Real Marsico, fra le mura di casa. E se si vuole sognare, non si può più sbagliare.