Focus
Lazio Inter, Lazzari crea molti pericoli nel primo tempo
Lazio, l’importanza di Lazzari per il gioco dei biancocelesti: ecco l’analisi della sua gara contro l’Inter
Lazio-Inter è stata una gara con più partite all’interno della stessa, in cui l’indole psicologica ha avuto un’importanza cruciale. Dopo un buon avvio, i biancocelesti sono quasi scomparsi dal campo dopo il vantaggio di Lautaro, non riuscivano più a risalire il campo. Al contrario, il pareggio di Milinkovic-Savic ha cambiato la partita, con la Lazio che a quel punto dava la sensazione di poter trovare il vantaggio da un momento all’altro.
Nella prima frazione, i padroni di casa hanno faticato più del solito ad arrivare alle punte. Merito dell’Inter di Conte, che con i centrocampisti schermava bene le soluzioni di passaggio verso Correa e Immobile: inoltre, i difensori erano molto aggressivi nelle uscite, di conseguenza gli attaccanti avevano poco spazio per girarsi e aggredire la profondità.
Per risalire il campo, la Lazio si è aggrappata molto a Lazzari, forse il giocatore più in forma della formazione capitolina. Non a caso, il grosso delle offensive del primo tempo è arrivato dal lato destro del campo. L’ex Spal è una risorsa fondamentale quando c’è da fare guadagnare metri alla propria squadra: è sempre in costante sovrapposizione nell’accompagnare l’azione offensiva, ricopre tantissimi metri in poco tempo. Il portatore sa che può allargare il gioco a destra, dove Lazzari sta sempre attaccando la profondità. Le sue sgroppate e le sue conduzioni danno verticalità alla Lazio, che può velocemente ribaltare l’azione.
Il suo difetto è che non sempre è lucido quando c’è da fare l’ultimo passaggio: si muove benissimo e attacca alla perfezione gli spazi, ma a volte vanifica potenziali grosse occasioni a causa di poca qualità nel tocco. Come rifinitore, non ha avuto il rendimento dei tempi della Spal, dove si era rivelato il quinto con più assist della Serie A. In ogni caso, Lazzari resta una risorsa offensiva molto importante per la Lazio, grazie a doti atletiche sopra la media e una straordinaria generosità.
L’ex Spal ha costruito in particolare un’eccellente intesa con Milinkovic-Savic, il quale si allarga spesso a destra per combinare con lui. I due dialogano bene sullo stretto, con “dai e vai” in cui il serbo è molto preciso nel lanciarlo alle spalle del terzino avversario. Si trovano a memoria, cosa che si è vista anche nel match contro l’Inter.
In una Lazio che nel primo tempo ha faticato molto nello sfondare centralmente, le cavalcate di Lazzari hanno dato pericolosità e imprevedibilità ai biancocelesti, che grazie a lui sono riusciti a superare il pressing avversario. Non è un caso che tutte le occasioni del primo tempo siano arrivate da Lazzari al al termine di profonde corse alle spalle di Perisic e Bastoni.
I due colpi di testa di Correa, in cui l’argentino ha impattato male, sono nate da suoi cross. Anche l’azione che ha portato all tiro mancino di Luis Alberto (la chance più netta del primo tempo della Lazio), si è creata grazie a una corsa di Lazzari. Essendo Perisic sempre alto, l’ex Spal era bravo ad attaccare quel buco a sinistra ogni volta che la Lazio recuperava palla. Di conseguenza, nelle ripartenze si allargava subito il gioco a destra, dove Lazzari era già pronto a sovrapporsi.
Oltre alla bontà dei suoi smarcamenti senza palla, va anche apprezzata la capacità della Lazio di trovarlo sempre nel migliore dei modi: i biancocelesti creano i presupposti per poterlo servire in situazioni dinamiche, dove può fare la differenza. Nel primo tempo, l’esterno è stato fondamentale nel dare pericolosità a una squadra che stava molto soffrendo gli avversari. Con un po’ più di fortuna e lucidità, sarebbe arrivato il gol.