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Due assist e lampi di grande calcio: Luis dove sei stato fino ad ora?

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L’analisi di Fiorentina-Lazio terminata 3-2 in favore della squadra di Paulo Sousa, dopo il vantaggio biancoceleste firmato da Keita

Un’ora di buone notizie poi il buio. Da Lukaku e Parolo passando i tre gol presi in nove minuti. Pochi stimoli e tanta voglia di pensare a mercoledì, ma ciò nonostante nella prima frazione e nella prima parte della ripresa si è vista un’ottima Lazio. E’ mancato solo il gol arrivato nella ripresa ancora dai piedi di Keita, mandato in rete dall’ispiratissimo Luis Alberto. Tutti bene, poi qualcosa cambia, forse il pensiero alla finale è troppo forte e l’infortunio di Lukaku incide sulla testa dei compagni. La Fiorentina trova terreno fertile e riesce a prendere campo andando in rete tre volte, con la complicità dei calciatori laziali. Sconfitta comunque indolore, soprattutto dopo il pareggio della sera tra Atalanta e Milan. Ieri contava dimostrare la forza di un gruppo, arrivato con tanti sforzi alla finale di Coppa Italia e al quarto posto. Chi ha giocato ha dimostrato di essere da Lazio, anche Luis Alberto, usato con il contagocce fino a qui e migliore in campo nel pomeriggio del Franchi. Inzaghi voleva la vittoria, se la sarebbero meritata i ragazzi, ma anche questi tre schiaffoni aiuteranno la squadra a crescere. Tra tre giorni c’è un appuntamento da non fallire e lì avere blackout del genere non sarà più permesso.

DIFESA SEMPRE A 3Simone Inzaghi sembra aver definitivamente accantonato il 4-3-3. Contro la Fiorentina è stato adottato un 3-5-2 con una chiave tattica che ha funzionato per tutta la gara: Luis Alberto mezz’ala sinistra. Lo spagnolo fa il Milinkovic e sfodera una prestazione da far stropicciare gli occhi. I tre difensori soffrono poco fino a quando la Lazio è stata in partita, poi cala vistosamente l’intensità e i pericoli arrivano da tutte le parti. Bastos, Hoedt e Radu si confermano ottime alternative con questo sistema di gioco. Uno dei tre sarà riproposto in finale: con tutta probabilità sarà Bastos, quasi sempre in campo nelle partite decisive. E’ da considerarsi un titolare a tutti gli effetti Jordan Lukaku, che termina la sua stagione in crescendo. Spicca anche la prova di Filil Djordjevic molto prezioso con il suo lavoro sporco. Peccato non aver trovato un gol che sarebbe stato meritato. Le secondo linee hanno risposto presente. Inzaghi è rimasto soddisfatto. Unico neo, non da poco conto, il crollo mentale più che fisico avvenuto nel secondo tempo. A tre giorni da una finale questo si può anche tollerare. L’infortunio di Lukaku ha tirato inconsciamente il freno a mano alla squadra,  che prima di un appuntamento così importante, probabilmente non ha voluto rischiare altri guai. Il belga ha finito la stagione, Parolo proverà ad esserci. In caso di forfait chi prenderà il posto? Il tecnico ieri ha avuto delle risposte e la dimostrazione per l’ennesima volta, di poter contare su un grande gruppo.

BUONE NOTIZIE – Difficile parlare di buone notizie dopo una sconfitta. Come se non bastasse, a chiudere il quadro sono arrivati gli infortuni di Lukaku e Parolo. Il primo ha con tutta probabilità chiuso la stagione anticipatamente. Una nota lieta arriva dall’uomo che non ti aspetti o forse si. Ieri era il più atteso. Luis Alberto, ultimo acquisto della campagna acquisti estiva. Arrivato per rinforzare la batteria degli esterni d’attacco, viene spesso schierato da trequartista, ieri invece ha arretrato ancor di più il suo raggio d’azione abbassandosi sulla linea dei centrocampisti. Interdizione e costruzione, tutto parte dai suoi piedi vellutati. Deve sacrificarsi e lo fa bene, come a testimoniare che nella testa c’è stato uno scatto mentale nella sua testa. 90 minuti di buon calcio e poche sbavature. Ricicla palloni sporchi per farli diventare puliti e lancia in porta chiunque gli consegni la palla a ridosso degli ultimi 16 metri. Ha una qualità e una visione di gioco che in pochi possono vantare e finalmente è riuscito a dimostrarlo. Adesso è diventato un calciatore su cui fare affidamento per il futuro. E’ un trequartista, ma grazie alla sua qualità ha dimostrato di poter giocare ovunque. Insieme a lui la palma del migliore se la guadagna anche Alessandro Murgia, non più una sorpresa, ma una conferma. Gioca come un veterano, dettando i tempi della squadra e chiude la sua ottima prestazione con un gol magnifico. Ironia della sorte ancora di testa, non certo il suo colpo migliore. Inzaghi per la finale ha perso Lukaku, forse dovrà fare a meno anche di Parolo. Chi lo sostituirà eventualmente? La classe di Luis Alberto o la gioventù di Murgia? Solo il mister può saperlo, ma intanto tra tante cattive notizie ne arriva una buona: la Lazio ha scoperto di aver in rosa altri due titolari.

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