Focus
Ho fatto un sogno, all’Olimpico c’era Juan Sebastian Veron
In una serata in cui ci si aspettava sicuramente qualcosa di più dalla Lazio, l’emozione più grande l’ha regalata il ritorno di Veron all’Olimpico
«Non dimenticherò mai i due anni trascorsi qui a Roma, porterò con me tutti i momenti fantastici vissuti con questa maglia. Ogni volta che sento parlare della Lazio, rivivo tutti i ricordi che mi legano a Roma». Con queste parole, Juan Sebastian Veron cerca di sconfiggere l’emozione del suo ritorno a Roma. E’ salito da quelle scalette che tanti anni fa, rappresentavano i primi passi verso il successo. Quello stadio, quella gente, lo hanno visto alzare quattro coppe in due anni e che ancora oggi gli valgono il trofeo più importante, l’affetto dei tifosi della Lazio. 53 partite e 11 gol, sembrano apparentemente numeri che non ti permettono di essere ricordato come un idolo, invece l’accoglienza da queste parti per la “Brujita” è sempre calorosa.
RICORDI – La classe, il carisma, la tecnica, la fascetta inconfondibile sotto il ginocchio destro. Quel 23 sulle spalle che nelle giornate migliori era imprendibile. Quel 23 che il 25 marzo del 2000 scaraventò una punizione imprendibile alle spalle di Lupatelli e portò la Lazio a -6 dalla Juve, sconfitta a Milano dal Milan. Lo stesso destro che una settimana più tardi, mise sulla testa di Simeone un pallone da spingere alle spalle di Van der Sar. E fu così che da -9, il distacco dai bianconeri si assottigliò a soli 3 punti, il tutto in una settimana. I tifosi della Lazio avranno mille difetti, ma hanno buona memoria. Non dimenticano un passato glorioso seppur breve e soprattutto, non dimenticano chi quel passato lo ha reso indimenticabile. Tra questi c’è un argentino che con il numero 23 ha contribuito a rendere a cavallo degli anni 2000, la Lazio una delle squadre più forti del mondo. Nel tardo pomeriggio, ieri all’Olimpico si è giocata un’altra partita. Non era la Lazio di Cragnotti, non era quella squadra che forse a queste latitudini non vedremo mai più. Però c’era lui. L’eroe del derby, l’uomo assist nella notte del Delle Alpi. Probabilmente quel passato non potremo mai riviverlo, ma i ricordi, quelli non ce li potrà togliere nessuno. Lazio-Sassuolo è stata una delusione per tutti i tifosi, che però almeno per un attimo, hanno potuto premere il tasto “rewind” nella macchina del tempo biancoceleste. E come per incanto, sul prato dell’Olimpico è apparso Veron. Colui che ieri, è stato il migliore in campo. Ancora lui. Ancora una volta. L’ultima. Almeno nella realtà. Perchè nei nostri sogni, basterà un video di un suo gol o di un suo assist, per far scendere dal nostro volto una lacrima mista tra nostalgia e amore.