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Lecce-Lazio, Mancini (DAZN): «Ecco cosa non è andato»

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Lecce-Lazio, Mancini (DAZN): «Ecco cosa non è andato» Le parole del telecronista

Intervenuto ai microfoni di Radiosei, il telecronista Dazn, Riccardo Mancini, ha analizzato vari aspetti di LecceLazio, partita commentata da lui stesso.

MATCH – La Lazio a un certo punto è andata in modalità gestione, perché ha capito che forse più di un tot non riusciva ad andare, anche dal punto di vista fisico. Kamada, come aveva detto anche Sarri, non era in condizione ottimale. La Lazio sbloccato il punteggio ha capito di poter palleggiare, non ho visto una squadra presuntuosa, secondo me è una modalità di gestione in cui è entrata quasi inconsapevolmente. Sembra poter gestire fino alla fine, poi sono bastate due disattenzione e il Lecce, che comunque ha messo intensità, ritmo e rabbia, ha vinto. La sensazione, comunque, è che la Lazio poteva gestirla fino in fondo. Qualche partita anche l’anno scorso sono state vinte cosi

OCCASIONI- La Lazio ha avuto tre occasioni nitide per il 2-0, a quel punto per il Lecce sarebbe stato difficile pensare a una rimonta. Anche perché la Lazio quando si tratta di gestire lo fa sempre molto bene, spesso lo abbiamo visto nella passata stagione. Ho tre episodi in testa: l’occasione di Lazzari, che non serve Zaccagni, e le due del secondo tempo con Felipe Anderson e quella di Immobile con la parata di Falcone e la traversa. Bastava realizzare una di queste partite per parlare di altro

IMMOBILE PER CASTELLANOS- Forse fare il cambio Immobile-Castellanos a un quarto d’ora dalla fine poteva essere un’opzione. L’argentino è un attaccante che tiene più il pallone e questo avrebbe permesso di respirare e tirare il fiato, viste le folate rabbiose del Lecce. Castellanos inoltre è bravo di testa, Patric a un certo punto si era messo in testa di lanciare spesso e Immobile si trovava in difficoltà tra i quattro del Lecce

DIFESA – La fase difensiva di Sarri è un meccanismo. La sensazione avuta in cronaca è che l’attacco rimanesse un po’ scollato da difesa e centrocampo, c’erano due blocchi. Sulle ripartenze del Lecce la Lazio difendeva bene a livello di movimento con centrocampisti e difensori compatti e gli attaccanti isolati. Quest’ultimi, nella filosofia di Sarri, devono essere i primi difensori e venivano a mancare. Per questo a un certo punto ha cambiato gli esterni e, poi, anche Immobile

KAMADA- Kamada mi è sembrato impaurito e frettoloso all’inizio. Tecnicamente non è stato esaltante, credo sia stato influenzato dalla condizione fisica, per questo non ho capito la scelta. Sarri in conferenza stampa parlava di un giocatore fuori condizione. Il suo gioco prevede soprattutto una condizione atletica importante. E’ vero che anche Vecino era fuori forma, forse per caratteristiche entra dopo in forma e quindi Sarri ha optato per il meno peggio. Ha iniziato timidamente, si è poi riprese con belle incursioni, dimostrando che ha gambe e tempi d’inserimento. Può trascinare la squadra. Parliamo di un giocatore che ha strappi improvvisi e un’ottima tecnica di base, per quello mi ha sorpreso: forse anche il campo del Lecce lo ha spiazzato, magari non se lo aspettava così disastrato”

SAMARDZIC O GUENDONZI – Guendouzi per caratteristiche è più funzionale rispetto a Samardzic per il gioco di Sarri. Nella Lazio non c’è un giocatore così che può fare entrambe le fasi molto bene. Nasce come corridore, poi diventa palleggiatore, sa abbinare le due qualità. Per le rotazioni in vista Champions ha bisogno assolutamente di un altro giocatore, un profilo in grado di cambiare passo e darne uno diverso rispetto a quelli in rosa fino a oggi. La Lazio ha bisogno di un’alternativa titolare, qualcuno che metta pressione anche a Luis Alberto e che lo possa sostituire facendo comunque la differenza. E’ un giocatore che dà garanzie a livello internazionale, serve anche questo. E’ un giocatore molto fumantino, anche se negli anni si è un po’ placato

SEPE O LLORIS – Lloris può essere una figura ingombrante. La Lazio ha fatto crescere e maturare Provedel e poi prende un gran portiere, non più giovanissimo. Non so quanto possa far bene a Provedel e quanto lo stesso francese accetti il ruolo da chioccia, visto anche il suo carattere forte. Tra l’altro non è più il portiere di qualche anno fa, non a caso il Tottenham lo ha messo da parte. Secondo me Sepe ci può stare: serve un portiere affidabile, non uno che vada a condizionare mentalmente Provedel. Serve qualcuno che accetti di buon grado di fare il secondo, ma che allo stesso tempo quando chiamato in causa possa dare la sicurezza che non dava Maximiano. Joronen? Qualche anno fa non mi piaceva, era insicuro: oggi mi dà sicurezza, guida, parla tanto. Ci potrebbe stare, è un bel nome, offre belle garanzie. Da un paio d’anni a questa parte è maturato tantissimo ed è un pararigor

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